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The André, dopo la musica il libro: Io è un altro

Musica

Fabrizio Basso

In questa pubblicazione l'artista si racconta e ci racconta la storia di un progetto musicale che ha ottenuto un sensazionale successo sulla rete e oltre. Come nasce l’idea di fondere la musica di Fabrizio De André con la trap e l’indie, la genesi dei suoi successi, l’esordio in tour e su disco, il rapporto con i fan di Faber e l’incontro con Dori Ghezzi, infine il suo cambio di rotta, trampolino verso il futuro

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Io è un altro è il primo libro autobiografico di The Andre per People, la giovane casa editrice di Giuseppe Civati, Stefano Catone e Francesco Foti, con la prefazione di Dori Ghezzi.

Quando i fogli hanno cominciato ad assorbire parole?
L'idea è sbocciata ne novembre del 2019. All’inizio ero scettico che potesse interessare a qualcuno perché dopo solo due anni di percorso artistico che posso dire? Poi ho iniziato a mettere insieme cose curiose o interessanti per chi non conosce questo mondo e ho iniziato a buttare già il testo durante il lockdown (tutto sul coronavirus).
C'è un nesso tra musica e libro?
Le cose sono nate in modo separato e indipendente ma riconosco che è stata anche l'occasione per mettere il punto alle cover e dunque si, un collegamento alla fine c'è.
Io è un altro dove si colloca?
Il libro è la chiusura di un ciclo.
Per altro il primo singolo orginale è Captatio Benevolentiae...
Spessimo cerco captatio da parte dei lettori. Non mi auto-glorifico. Ma dovevo uscire da quello che è stato il mio album THEMAGOGIA – Tradurre, tradire, trappare.
La prefazione è firmata da Dori Ghezzi.
Quando la ho incontrata aveva già letto la prima metà e mi ha chiesto se andasse avanti…e le ho detto di sì. Si è prestata a fare questa cosa. Sempre per amicizia.
Sei da buona la prima o rimugini su quello che scrivi?
Entrambe le personalità si incontrano nel libro. Metto giù tutto poi modifico, cancello, aggiungo però mi impongo lo stop dopo un certo numero di riletture.
Hai raccontato tutto?
Non c’è tutto ma le vicende che meritavano ci sono nella loro completezza.
Il tuo futuro in musica sarà fatto di inediti. Come stai procedendo?
Ho vari singoli in cantiere, qualcuno scalpita per uscire, qualcuno aleggia in studio, altri sono in fase demo. L’anno prossimo uscirà il disco.
Tutti brani recenti o hai riaperto il cassetto?
Ho provato a recuperare qualcosa di vecchio e già scritto, ma essere passato in questi anni in esperienze che prima mi erano precluse mi ha spinto a scrivere in modo nuovo e meno legato ai mie ascolti.
Che aspettative hai?
Mi approccio al nuovo con bassissime aspettative e il desiderio di fare il meglio che posso. Non penso ai creare capolavori ma a strutturare quello che faccio di buono.
Punti a live fisici, come nell'era pre covid?
Troppe variabili per dare concretezza a questi ragionamenti. Dipende molto dal contesto sanitario ed economico. C'è un gruppo di lavoratori lasciato a se stesso: i concerti con poca gente sono meglio di niente ma servono interventi più strutturali come è stato fatto in altri settori.

La parola d'ordine?
Destreggiarsi!