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Highsnob pubblica Wannabe Vol 3 e si prepara ad affrontare il suo Yang

Musica

Fabrizio Basso

Per questo terzo capitolo della saga “Wannabe”, “concept track” ideata nel 2018, il rapper non solo rinnova la fruttuosa collaborazione con Junior Cally ma, per l’occasione, è affiancato anche da Enzo Dong

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Affermatosi in questi ultimi anni come uno dei rapper indipendenti più seguiti e rispettati della scena, lo spezzino Highsnob pubblica il terzo capitolo di uno dei suoi marchi di fabbrica, Wannabe, i cui primi due episodi, nel 2018 e 2019, lo hanno visto duettare con Junior Cally, creando una saga di culto tra i fan di rap e trap. Per Wannabe Vol 3 i due rappano su un beat electro dell’esordiente Iv Eight e lasciano la strofa di chiusura a un rapper che, come loro, parla in maniera chiara e diretta, Enzo Dong. 

Andiamo un po’ indietro nel tempo: in Harley Quinn dici che “la vita è una puttana e a volte paghi dopo”...
Riguarda l’aspetto karmico personale. Si paga sempre in base agli errori che si fanno, a livello umanitario quello che sta accadendo è un segnale forte e chiaro. E’ un fermatevi un attimo tutti che le priorità sono altre. Paghiamo anche errori di alcune generazioni precedenti, chi è nato dagli anni Settanta in poi paga una pena che non merita.
Insomma, un disastro.
Da un problema nasce una risorsa. C’è il dramma ma ci sono anche opportunità sia economiche che sociali.
So che ti diverti a fare scouting in rete. Come hai identificato il ragazzo uruguayano del type beat?
Premetto che vorrei diventare anche produttore e che abbiamo avuto a che fare con persone che sono diventate importanti. Il fiuto c’è. Siamo nel 2020 e le cose sono cambiate rispetto a quando i beat arrivano per posta in un cd. Inoltre il mio profilo verificato rende credibili le proposte di collaborazione. Da quando gli ho scritto in 40 minuti avevo la base pronta per essere mixata.
Wannabe è quello che non si è?
Il motore che muove gli artisti è il senso di inadeguatezza. Raggiunti gli obiettivi resta sempre un vuoto, forse innato. Da una parte è doloroso dall’altra lo devi ringraziare perché non ti fa mai stare fermo. E’ ciò che uno vorrebbe essere, è una casa è quel qualcosa che mi mancherà. Lo scopo della vita sono gli obiettivi.
In Poison Ivy parli di una parte sbagliata: la tua quale è?
Ci sono state. Cerco sempre di migliorarmi, di identificare le parti più istintive, quelle che mi creavano problemi; ho lottato per superarmi.
Quanto è difficile vivere nel quotidiano in un’epoca in cui si pensa ad andare su Marte e quando il Covid incide sulla tua scrittura.
Raccontare la quotidianità è raccontare la verità. Se ci sto dentro non mi sento tagliato fuori. Se mi riguarda da vicino è giusto che ne parli perché la vivo sulla mia pelle.
In Yin hai raccontato i tuoi demoni: ci hai fatto pace? Nell’imminente Yang diventerai buono?
No, non divento buono, ho iniziato Yin in una fase di ricerca interiore. Tutti cercano di capire il probabile senso della vita. Da adolescente vivi certe situazioni per la prima volta e pensi siano uniche, poi cresci e capisci che diventano cicliche. Quando ho completato Yin ho capito che era la parte scura che anticipa la parte chiara. Serve equilibrio nel bene e nel male. Lo slancio per scrivere Yang, che è più brillante, mi è venuto in automatico.
Wannabe Vol. 3 è un interludio tra Yin e Yang?
La continuità è nell’animo di tutti i brani. Qualsiasi mia traccia si ascolti è chiaro che il dna non è mai cambiato. L’approccio di scrittura è quello ma a costo di rischiare non posso mai stare fermo. Non posso dirmi tranquillo ma sono felice.
La prima cosa che farai quando saremo più liberi?
Fare l’amore. Da 80 giorni, ho ricevuto solo due visite, un paio di musicisti. Ragazze non ne ho volute incontrare per responsabilità.
In Kalma racconti che a scuola non eri bravo ma che saresti lontano: dove sei ora?
Non ero bravo per i professori, io dico che non ero capito. Di professori pronti a elargirti una parola di conforto ne ho trovato uno. All’università avevo media del 29 poi ho lasciato per questioni private. Mi trovo dove sono anche se non ci sono arrivato nel modo in cui credevo. Il rancore lo superi, penso col sorriso a chi mi ha voltato le spalle e al karma che almeno una mia canzone sarà stata ascoltata dai figli dei miei ex prof.