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Giorgieness, da una Maledetta canzone a futuro intimo e profondo

Musica

Fabrizio Basso

Maledetta è il nuovo singolo di Giorgieness, una ballad moderna, avvolgente prodotta da Ramiro Levy (voce e chitarra dei Selton), Marco Olivi (Ghemon, Ex Otago) e Davide Napoleone (Michele Bravi, Booda, Gaia Gozzi). L'intervista

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Il conoscersi superficialmente, il falso mito della coerenza, le persone che cambiano, lo stare un passo indietro per scegliere il sentiero giusto. Maledetta è il primo segnale della nuova Giorgieness che torna alla musica, con un nuovo look e una nuova anima, dopo un lungo periodo di pensieri. Giorgia D'Eraclea torna alla musica con nuovi colori, umani e artistici. Ecco come me li ha raccontati.

Giorgia dici che siamo un verbo al futuro: che significa?
Vorrei far passare il messaggio che è una relazione diversa da quelle di prima, è un progetto in costruzione, propositivo.
E' collegato al periodo di assenza?
C'è un grosso cambiamento legato a varie scelte che mi hanno portato in un vicolo cieco. Dopo due dischi vicini avevo bisogno di stare un po’ in silenzio per non diventare la caricatura di me stessa.
Che hai fatto?
Mi sono concentrata sulla scrittura per disimparare, imparare di nuovo e poi fare un altro passo indietro per trovare me stessa. Ho scritto 40 canzoni di cui 20 papabili per il disco. C'è stato un periodo dedicato a ricostruire la squadra. Forse non avevo espresso all’altra persona cosa ciò che volevo, poi è arrivato Ramiro Levy che ha messo a fuoco le mie idde, è stato l'ideale continuazione di quello che avevo in testa e da lì abbiamo viaggiato.
Per la prima volra ricorri all'elettronica.
Non ho parola a usare la parola Pop. Quando trenta canzoni richiedono di rimetterci mano qualciosa non va. C’è una nuova forma canzone, questi suoni sono accompagnati da quelli caldi della batteria e dalla chitarra acustica. Volevo cantare. In una mezza ballad come Maledetta che c'è di meglio degli archi, di un 808 ogni tanto e le tastiere. Sono le anticioazioni di quello che si troverà nel disco: tutto suonato con qualche strumento elettronico. Ma il pezzo coi chitarroni ci sarà.
Cosa resta dei baci coi coltelli?
Niente.
Se la coerenza è paura di non saltare allora tu sei un esempio di incoerenza per quanto sai cambiare.
Rimanere uguali a se stessi è un modo per non cambiare. La coerenza è accettare il cambiamento naturale. E’ uno sfidarsi. Puoi sbagliare ma guardandoti in faccia con consapevolezza.
Hai fatto un tour da sola.
Ho sempre amato avere la band, essere sola sul palco rimaneva una cosa che non conoscevo: l’affetto delle persone, le loro storie che mi raccontavano, la mia utilità nella loro vita. Trasmette molta energia.
Si può dire che il nuovo corso ha un po’ di Non ballerò con quel finale rabbioso, quasi punk?
E’ la nonna di Maledetta. Era un pezzo grezzo e rock che è diventato la canzone di una persona un po’ più grande. Urlavo per farmi sentire e tenere alta attenzione dell’ascoltatore.
Ci sono certe tue parole che inquietano: nella vita come sei? Usi sempre la rabbia per allontanare? Penso a Che strano rumore. Poi c'è il rumore della sincerità, della semplicità.
Nessuno mi ha mai sentito urlare né litigare, la rabbia la butto addosso a me stessa. Nei periodi più neri ero io contro me stessa. Se attaccata divento remissiva. L'insicurezza mi porta a pensare che sono io che sbaglio. Dico cose profonde e importanti e anche brutali ma in modo pacato
In K2 e Questa città parli di risalire dal fondo. Sei pronta per l'Everest?
prima farei una tappa al campo base per poi ripartire. Se cedo al gusto di sentirmi arrivata non lavoro più. Amo accorgermi quando ci sono e non guardare la cima da lontano. Più sono grossi i miei obiettivi e più mi ci avvicino. Duque mn passo indietro per identificare la giusta strada.
Come si raccontano i sentimenti ai tempi dei social?
Nelle canzoni c’è la parte più vera di me. Faccio ancora fatica a parlare dei miei genitori. Se lo farò sarà un momento importante. Per me è semplice: prima scrivevo per una persona che non mi ascoltava. Da quando è cambiata la mia vita mi sono confrontata col ventaglio dei sentimenti. Bello poter parlare a più persone. Ho avuto poche relazioni serie ma quando lo sono io ci metto tutto.
Si scrive della quarantena (guarda lo speciale)?
A parte mosse di marketing ora le emozioni vanno immagazzinate e usciranno l’anno prossimo.
Nel 2021 sono dieci anni di Giorgieness e Giorgia compie 30 anni.
Non ci avevo pensato, forse perché non penso alla mia età. Organizzo sempre un live per il compleanno, il 25 dicembre. Comunque qualcosa inventerò.
La prima cosa che farai quando saremo più liberi?
Cercare di capire se sono sto bene  e poi andare da mia nonna paterna, nonna Teresa.