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Yosef canta il suo Tevere dai tetti di Milano

Musica

Nata a Milano ma parla di Roma ed è stata prodotta a Los Angeles da Michele Canova. E' Tevere di Yosef, qui in versione acustic-live con un testo di presentazione dell'artista

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Tevere si ravviva dal cuore della mia città, Milano, esattamente dalla terrazza di The Street Milano Duomo, che ha accolto la mia voglia di ripartire cantando dal vivo.

È il mio primo singolo prodotto da Michele Canova e racconta una storia nata con uno smartphone. O meglio, parla dell’attesa di un incontro a Roma carico di aspettative, dopo essermi convinto di aver costruito qualcosa a distanza. Purtroppo la relazione virtuale sfugge tra le mani come l’acqua del fiume che attraversa la Città Eterna, sempre bellissima, da perdere la testa tra i vicoli e le fontane, anche quando chi attendi alla stazione Termini alla fine non arriva. Tevere è stato il mio sfogo alle emozioni strette dentro un telefono, la necessità di dover essere onesti tra le illusioni.

Tevere è una canzone apolide, non abita in una città precisa. Scritta a Milano parlando di Roma, prodotta a Los Angeles con influenze sonore nord-africane, trova il compromesso per abbattere ogni tipo di confine. Durante la quarantena Canova ha lanciato un contest su beats realizzati da lui. Ho pensato di mettermi in gioco e ho scritto di getto Tevere. Pochi giorni dopo mi ha contattato per dirmi che la canzone sarebbe stata pubblicata! Che gioia! Mi piace poter raccontare di rapporti personali che però sono universali, di persone che si incontrano, proprio in un periodo dove il distanziamento sociale è in realtà fisico, e non ci permette di viverci a pieno. Il mio primo nuovo incontro con il mondo è stato diverso da come me lo stavo immaginando: uno scambio di sguardi dal balcone e la tenerezza di stare ad

ascoltare il messaggio di uno che non ha voglia di smettere di sognare.

La terrazza che diventa palco, in uno dei vicoli del centro di Milano oggi deserta. Nonostante la fatica di tutti gli albergatori, The Street si è resa disponibile a realizzare il mio piccolo progetto live, accompagnato solo da una tastiera e dal rumore di una città che si vuole risvegliare. In questi giorni di paura, dove il suono più comune è la sirena delle ambulanze e tutto sembra spegnersi nella sofferenza, ho trovato energia e speranza nella musica. Raccontando la mia storia, ho pensato di far viaggiare le persone su un treno musicale ad alta velocità, Milano-Roma, perché può fermarsi tutto, ma non i nostri sogni e la nostra immaginazione. Non mi sono mai sentito così libero. Sono ripartito da un punto alto della mia città per riuscire a diffondere a più persone possibili la mia viva voce, le emozioni ancora fresche che si agitano in una canzone che oggi è di tutti. In questo momento di fermo Tevere mi sta permettendo di entrare nelle case delle persone e avere con loro un contatto emotivo, di poterle guardare dai balconi, come se fossimo a un vero concerto. Per ora non sappiamo quando riprenderanno tutti i concerti e delle attività legate alla musica. Spero al più presto di poter girare l'Italia e, perché no, passare dalle

terrazze per poi tornare a suonare in mezzo alle persone.