Themagogia – Tradurre, tradire, trappare, la rivoluzione senza volto di The André
MusicaDopo l'apprezzatissima partecipazione all'Extra Factor, The André torna a dedicarsi a Themagogia – Tradurre, tradire, trappare che rappresenta il debutto discografico del cantautore. Un esordio importante, che ha sorpreso critica e pubblico, per un progetto che, partito dal web come parodia, si è subito trasformato in qualcosa di più complesso. L'INTERVISTA
(@BassoFabrizio)
A Extra Factor è stato capace di creare la magia, facendo incontrare la nuova musica pop, la sua voce incredibilmente simile a quella di Fabrizio De André con arrangiamenti e scrittura rivoluzionari. Così The André ha fatto nascere nuove canzoni, recapitando lo stesso messaggio a un pubblico diverso da quello del brano originale. Il suo disco d'esordio è Themagogia - Tradurre, tradire, trappare (Freak & Chic/Artist First). Un esordio importante che ha stupito critica e pubblico. The André, per ora artista senza volto, ha rivelato, oltre a capacità compositive, abilità di scrittura rileggendo con nuovi linguaggi il mondo dell’indie e della trap. E' venuto in redazione.
Partiamo da X Factor?
Una esperienza positiva fatta di tante cose. Ho incontrato persone che non immaginavo avrei mai conosciuto.
Tipo?
Da Achille Lauro a Chadia Rodriguez. Tutti mi hanno messo a mio agio e accolto in un format che non conoscevo.
Cosa è Themagogia? E The André?
Una parte del mio percorso. Sono da sempre un fan di De André.
Non hai temuto che ti trattassero come un iconoclasta visto che andavi a toccare Faber?
La avvertivo più come una possibilità, se si realizava era contento. Ho sempre ritenuta una soddisfazione sapere che la gente conoscee De André tramite me. Colgono la mia ironia e poi magari approfondiscono la sua conoscenza grazie a me.
Definisciti.
Sono abbastanza eclettico. Mi piace la musica cantautorale, il rock anni Settanta e ultimamente ho conosciuto il trap e l'ìindie.
Stanno cambiando le cose?
Credo che qualcosa si stia muovendo. A battere il chiodo sempre nello stesso punto, ci si rende conto che bisogna cambiare. Non vedo rivoluzionari i i millennial ma i più giovani.
E tu?
Sdraiati e disimpegnati: è la mia generazione. I Millennail cantano il disagio di non avere combinato nulla, chi oggi ha vent'anni ha una energia diversa.
Torniamo al tuo successo: su youtube macini visualizzazioni.
Una cosa simpatica me ne ero accorto da solo. ma ammetto che non mi aspettavo così tanta risonanza. Vivevo e vivo il momento con gioia.
Sei un artista mascherato.
Non mi nascondo ma non voglio mostrare troppo. In concerto indosso cappuccio e occhiali. Conta non chi sono ma cosa faccio.
Composizioni tue?
Le sperimento nel segreto della mia stanzetta. Arriverà un giorno il mio passaggio dal disco a cose inedite.
Il 2020 dove ti porta?
Verso i 30 con molta calma. Verso un qualcosa che pernetta al mio progetto di volare verso più alte vette.