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Le canzoni più famose dei Linkin Park

Musica

Sono passati due anni da quando Chester Bennington, voce e leader dei Linkin Park, si è tolto la vita. Il cantante è stato trovato morto, per impiccagione, nella sua residenza a Palos Verdes Estates, in California, lasciando i fan e i membri della band completamente addolorati. Per ricordare Chester, abbiamo deciso di stilare una lista delle canzoni più famose della band statunitense, che hanno segnato il panorama musicale mondiale.

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Era il 20 luglio 2017 quando Chester Bennington, quarantuno anni, ha deciso di togliersi la vita, impiccandosi nella sua residenza. Il mondo del rock ha subito così un grave lutto, perdendo uno dei frontman più talentuosi di sempre. Per rendere omaggio a Chester, trovate di seguito un ventaglio dei brani più celebri dei Linkin Park.

In the End

Il brano è uno dei più famosi della band, ed è il stato il primo singolo dei Linkin Park ad aver raggiunto la Top 3 nella classifica statunitense. Il tempo è il protagonista principale del testo, di cui se ne sottolinea l’inesorabile trascorrere, evidenziando come l’impegno spesso sia futile e non porti ai risultati desiderati. Da un punto di vista musicale, In the End può essere considerato il manifesto della band, poiché sono presenti le principali sonorità che hanno consacrato i Linkin Park. Il brano è stato pubblicato come singolo il 9 ottobre 2001, estratto dall’album Hybrid Theory, uscito l’anno prima.

Somewhere I Belong

Un’altra canzone che ha decisamente segnato il cammino dei Linkin park è Somewhere I belong, primo singolo estratto dal secondo album in studio, Meteora, del 2003. Il brano presenta la forte sonorità rock tipica della band, confermando quanto già fatto con l’album precedente. Il videoclip di Somewhere I Belong, inoltre, ha vinto il premio di miglior video rock agli MTV Video Music Awards 2003.

Numb

Numb è la traccia conclusiva dell’album Meteora, ed è stata realizzata con un abbondante utilizzo del sintetizzatore, della drum machine e della tastiera, a cui si uniscono i riff di basso e chitarra. Il brano è cantato sia da Chester Bennington e Mike Shinoda, che rappa nel pre ritornello. Il brano è uscito come singolo l’8 settembre 2003, ed è senza ombra di dubbio uno dei più conosciuti della band.

Breaking the Habit

Il brano è il quinto estratto di Meteora, il già citato album, ed è nato da un’idea del rapper Mike Shinoda. Si configura come una canzone piuttosto oscura, animata da una grande quantità di strumenti ed effetti come il basso, la chitarra e la batteria elettrici, il pianoforte digitale e un cantato prevalentemente melodico.

What I’ve Done

Facciamo un salto nel tempo avanzando nel 2007, anno in cui esce il nuovo album della band, Minutes to Midnight. Il singolo di lancio è stato What I’ve Done: il testo insiste sulla necessità di porsi un esame di coscienza su come, ognuno, si è comportato nei confronti del mondo e dell’umanità, ripensando a tutto ciò che si è fatto. Il brano in questione è stato l’ultimo ad essere composto e registrato, dopo oltre un anno passato in studio a incidere gli altri pezzi. Tuttavia, What I’ve Done, ha impiegato solamente una settimana di scrittura, diventando una delle canzoni dei Linkin Park più amate di sempre. La canzone, inoltre, è stata utilizzata nella colonna sonora del film Transformers.

Leave Out All the Rest

Il brano, uscito come singolo nel 2008, ma appartenente sempre all’album uscito l’anno precedente, Minutes to Midnight, è caratterizzato da un rock più attenuato rispetto a quanto fatto precedentemente. Leave Out All the Rest narra di qualcuno che, durante il proprio percorso di vita, ha compiuto scelte pessime, ed è una sorta di confessione interiore in attesa di un perdono. Il brano ha riscosso molto successo, ed è stato utilizzato nella colonna sonora del film Twilight e in un episodio di CSI-Scena del crimine.

Burn It Down

Living Things è il quinto album in studio della band, uscito nel 2012, il cui primo singolo estratto è Burn It Down. Inizialmente il brano avrebbe dovuto intitolarsi Buried at Sea, e presenta una decisa influenza elettronica, con una parte rap nell’interludio e nel finale. Cantato sia da Chester Bennington che da Shinoda, è una sorta di botta e risposta tra i due, animato da un forte ritmo elettronico.