Irama è uno dei conquistatori della nostra estate musicale. Con un singolo che spacca, Arrogante, e otto dischi di platino in neanche un anno è l'Alessandro Magno della canzone. L'INTERVISTA fatta a Verona in occasione dei Seat Music Awards
(@BassoFabrizio
Inviato a Verona)
Con otto dischi di platino in neanche un anno Irama può essere considerato l'Alessandro Magno della musica. Con la differenza che il grande condottiero è stato bloccato dal mare nella sua fame di conquista, mentre Filippo Maria Fanti, questo il vero nome dell'artista toscano, non ha ostacoli davanti a sé. Abbiamo chiacchierato a lungo a Verona, in occasione dei Seat Music Awards, alla vigilia di una estate che lo vedrà in tour almeno fino a Ferragosto.
Filippo ti attende una estate...Arrogante, come si intola il tuo nuovo singolo.
L’arroganza può essere una maschera che indossiamo per nascondere la nostra sensibilità. La vita ci indurisce ma il cuore continua a pulsare.
Cosa è Arrogante?
Un brano leggero, provocatorio che ricorda che ciò che sembra non sempre è e che talvolta la spiensieratezza che si vive ballando sotto il sole ci riporta a essere umani, a ritrovarci.
Musicalmente è latineggiante.
Si avvicina alla Rumba Ton, a un mondo più latino. Il video è girato a Miami con un ritmo particolare. Mi confronto coi latini per strada e mi ha fatto ben sperare.
Cosa rende speciale le tue canzoni?
La verita che contengono. Io non sono uno stratega, quello che canto fa parte della mia vita. A volte ci sono momenti profondi, come La ragazza con il cuore di latta altre più leggere che non devono fare pensare troppo.
Cosa ti porta a essere più lieve?
A volte gratti così tanto nell’anima che vuoi qualcosa di più fisico che ti aiuti ad abbandonare i problemi.
Questi sentimenti contrastanti li porti anche sul palco.
Portare la musica davanti alle persone è la cosa più importante. La mia musica non è artefatta, c’è tanta energia.
Cosa ti torna indietro?
L'energia che arriva dal pubblico è una alchimia, solo chi la vive lo può capire.
Sei giovane ma hai dimostrato coraggio sempre.
Non ho paura a metterci la faccia sempre. Spesso arriva tutto molto facile ma non sempre è così.
Temi l'assenza? Il vuoto tra un disco e l'altro?
Ti rispondo citando Mina. Una volta un giornalista, dopo un suo periodo di assenza, le chiese dove fosse stata tutto questo tempo e lei replicò: non è importante dove sono stata ma se vi sono mancata.
Che fai in questo periodo?
Sto scrivendo ma non penso a nulla. Vado a periodi: per scrivere bisogna vivere.
Sei social?
A periodi. Non amo il web ma non si può rinunciarvi. Ti tiene in contatto con tutti ma toglie tanto.
Torniamo al tour.
Continua. Ho tanto da raccontare, il live è...vivo. Avrò scenografia più estive e nuovi pensieri. Spesso la riflessione c’è sul palco. E’ qualcosa di vero. Le canzoni devono raccontare.
Quando scrivi ti senti responsabile dei contenuti?
Sono consapevole che fare il cantautore è una responsabilità, però l’arte è libera e non si bloccano flussi di coscienza.
Le canzoni danno speranza?
Il canto era, è un legame con Dio, basta pensare ai cori gospel. C'è la preghiera prima di salire sul palco. Sì, la canzone è speranza.