The Cure, il nuovo album potrebbe essere l'ultimo

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La band inglese conferma in un’intervista alla radio che il nuovo album previsto per fine anno potrebbe essere l’ultimo

Una notizia buona e una cattiva, verrebbe da dire. La prima è che i Cure stanno per sfornare un nuovo album, attesissimo da tutti i fan che sono rimasti a bocca asciutta da ben 11 anni, tanti sono passati infatti dall’ultimo lavoro “4:13 Dream” del 2008. La brutta notizia, pessima, è che molto probabilmente questo lavoro sarà l’ultimo, come lo storico tastierista della band Roger O’Donnell ha confermato in una recente intervista radiofonica a SiriusXM: «Personalmente penso che questo sia l’ultimo album dei Cure – ha detto – so bene che è stato detto milioni di volte prima, ma a questo punto delle nostre vite…» Nessuna certezza quindi, ma le sue parole fanno eco a quelle di Robert Smith rilasciate alla stessa radio: «Per quanto mi riguarda, sì, potrebbe essere il nostro ultimo album – ha detto – ma mi sono dedicato a ciascun nostro album pensando che fosse l’ultimo, e non con disinvoltura». Un capitolo finale che dovrebbe essere grandioso, come si conviene a una band storica, le cui note intrise di malinconico romanticismo hanno fatto breccia nei cuori dei tantissimi fan. Smith l’ha definito “molto dark, incredibilmente intenso”, e dello stesso parere è O’Donnell, che nell’intervista ha detto: «È epico, posso definirlo così. Intendo dire che suonandolo e poi riascoltandolo, siamo rimasti tutti a bocca aperta – ha spiegato – un paio di anni fa ho detto a Robert ‘dovremmo fare un altro disco e dovrebbe essere il disco più triste della storia, il più drammatico’. Penso che lo sia davvero».

Il trentennale di Disintegration all’Opera House di Sydney e il l’appuntamento italiano al Firenze Rocks

Un 2019 che rimarrà nella storia della band non solo per questa loro ultima fatica, ma anche perché il gruppo è stato quest’anno incluso nella Rock & Roll Hall of Fame ed è attualmente impegnato in un tour che comprende 5 date speciali alla Sydney Opera House per i festeggiamenti del trentennale di “Disintegration”, forse il loro disco cult per eccellenza. Era il 1989 quando i Cure sfornavano questo romantico spleen punteggiato da perle come “Plainsong”, Pictures of You”, “Lullaby”, “Lovesong”, “Fascination Street” e le lunghissime “Players for Rain” e “The Same Deep Water as You”. Nostalgici e nuovi adepti potranno assistere alla speciale diretta streaming del concerto il 30 maggio. A detta di O’Connell, nei prossimi show ci potrebbe essere la possibilità anche di ascoltare un’anteprima di alcuni pezzi del nuovo disco. Una ghiotta notizia per il pubblico italiano che potrà ammirarli il 16 giugno al Firenze Rocks, dove sarà presente un’altra band cult come i Tool: «Stiamo pensando di suonarlo dal vivo, non appena potremo farlo e non appena sarà completato», ha detto il tastierista a SiriusXM. Con l’ultimo disco dei Cure si chiuderà un’era musicale. Se veramente sarà il disco più intenso e dark della band, da sempre caratterizzata da un sound crepuscolare e da testi criptici, l’amatissimo gruppo inglese rischia di stupire per l’ennesima volta.

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