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Ezio Bosso in concerto: dirigerà a Verona i Carmina Burana

Musica

La 97esima stagione artistica dell’Arena di Verona ospiterà l’11 agosto anche i Carmina Burana di Carl Orff, diretti da Ezio Bosso

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L’hanno descritto come un affresco di poesia medioevale in musica e si tratta forse dell’immagine più calzante dell’evento. Appuntamento l’11 agosto 2019 con Ezio Bosso, per la prima volta sul podio dell’Orchestra e del Coro della Fondazione scaligera.

Carmina Burana all’Arena di Verona

Per il concerto, canteranno il soprano Ruth Iniesta, il controtenore Raffaele Pe, il baritono Mario Caai e un doppio coro di voci bianche, formato da oltre 60 bambini. Questo prezioso evento segna il debutto ufficiale del Maestro Ezio Bosso sul più antico palco lirico d’Italia e del mondo, e va ad arricchire una stagione che vanta già innumerevoli opere e artisti internazionali. Con un repertorio suggestivo entrato ormai nell’immaginario collettivo comune e brani che sono entrati, per potenza espressiva, nel cinema e nelle grandi rappresentazioni, i Carmina Burana tornano per la seconda volta a Verona, dopo una prima esibizione nel 2014.

Si tratterà di 24 brani musicati da Orff, prevalentemente in Latino o alto tedesco antico, tratti da una raccolta di testi poetici medievali ritrovati nel monastero bavarese di Banediktbeuern nei pressi di Bad Tölz. I biglietti del concerto sono già disponibili online su GetTicket, a partire da 16 euro.

Un contesto storico perfetto

In una recente dichiarazione, la Sovrintendente Cecilia Gasdia ha colto l’occasione per dare ancora più risalto a un evento così importante: «Abbiamo iniziato a pensare al Maestro Bosso già per la scorsa edizione ma problemi di calendario ci hanno impedito di realizzare il progetto. Per l’Arena, il cui Festival è nato nel 1913 e che da sempre ha come obiettivo quello di diffondere la cultura e l’amore per l’opera, è importante proseguire la propria vocazione garantendo la presenza di un indiscusso artista, i cui successi sul podio sono sotto gli occhi di tutti, e che è al contempo un grandissimo divulgatore, capace di ampliare il pubblico della classica in uno dei momenti storici più difficili per essa. E poi vogliamo iniziare a portare nomi nuovi su questo palco, nomi freschi, di appeal internazionale e nazionale, nomi che segnino anche un cambio di passo: l’invito a Bosso fa parte di questo percorso di attenzione al contesto internazionale e italiano. E poi ci piace che Bologna e l’Emilia gli vogliano bene e gli riservino lo stesso affetto che storicamente rivolgono all’Arena di Verona». Ezio Bosso ricorda con delicatezza il momento in cui ha scoperto di essere stato convocato: «Quando mi ha chiamato la signora Gasdia per confermarmi questo immenso onore mi ha detto una frase che racchiude tutto: "Quando ci parliamo noi musicisti le cose succedono". Ed è proprio così, e la partitura di Orff ne è un esempio, capace di inventare un suono di una parola antica. Un suono non ancora scoperto ma che diventa quel suono. Capace di essere inclusivo, didattico, propedeutico di ogni disciplina. E poi Un Inno alla vita in tutte le sue forme. Allo stesso tempo una partitura talmente immediata da restare su quel precipizio del non essere esplorata per troppa bellezza. A questo mi dedicherò con tutte le mie forze con tutti i miei compagni di viaggio: a questo rispetto e allo scavare insieme come in quei canti che da terra, parlando di vita, sapore, amore, fratellanza, portano a toccare il cielo e a guardarlo meglio. Perché l’Arena di Verona non ha paragoni ed è innegabile: è il palcoscenico dei sogni di tutti i direttori e cantanti e musicisti. E a volte dei loro genitori. È il palcoscenico dei sogni di amanti della musica e degli innamorati. Andare all’Arena è un gesto ricco di commozione, che fa la storia di chi c’è potuto essere e non è solo andare a un concerto, se ci pensate».