David Bowie: i 5 video musicali più iconici

Musica

Matteo Rossini

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A tre anni dalla scomparsa proviamo a stilare la classifica dei cinque video più iconici di David Bowie, uno degli artisti più innovativi di sempre a livello musicale e visivo.

Quando si tratta di David Bowie è difficile stilare qualunque tipo di classifica poiché si sta parlando di uno degli artisti che hanno maggiormente influenzato l’arte, sotto svariati punti di vista, per oltre cinque decenni consecutivi. La notte del 10 gennaio 2016, il Duca Bianca ha lasciato la vita terrena per approdare verso nuovi orizzonti ma prima di andarsene ci ha donato un cassetto da cui ogni giorno, in qualsiasi momento, possiamo tirar fuori ricordi di gioventù, vinili ormai consumati e malfunzionamenti, vhs con registrazioni di live che ancora oggi stupiscono e soprattutto input che continueranno a influenzare la nostra vita, il nostro modo di essere, la nostra civiltà e ovviamente la nostra arte.

Nel corso della sua carriera Bowie ha assunto le sembianze di più personaggi e ha continuamente disorientato il pubblico con beat che ancora oggi risuonano inconfondibili e archetipi visivi che sono entrati a far parte della nostra cultura. David Robert Jones, questo il nome completo all’anagrafe, ha riscritto la storia anche grazie alla realizzazione di video musicali che hanno scardinato dogmi spiazzando il pubblico e scaraventandogli in faccia, come un pugno ben assestato, prodotti artistici sconvolgenti e un passo avanti agli altri come solo pochi altri grandi artisti sono stati in grado di fare.

1) Heroes

Il singolo, uscito nel 1977, venne composto in uno dei momenti più delicati e difficili dell’esistenza di Bowie quando per riprendere in mano le redini della sua vita decise di trasferirsi da New York a Berlino. Probabilmente il video di Heroes è tra i meno elaborati e più semplici della sua carriera ma la potenza visiva è forse superiore a quella di tutti gli altri. Il brano, manifesto di una generazione intera, ha dentro di sé una tale potenza di contenuto che l’unico modo per rendere il tutto più esplosivo fu quello di realizzare un video molto più semplice rispetto agli altri in cui David è il protagonista assoluto che si erge al centro della scena catturando immediatamente l’attenzione soltanto con lo sguardo in camera, insomma, massima espressività grazie a un lavoro più minimal. Da non dimenticare anche l’utilizzo del brano come colonna sonora del film Christiane F., trasposizione cinematografica del libro “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino”, all’interno del quale è presente anche il Duca Bianca che vediamo esibirsi proprio con questa canzone. Storico.

2) Let’s dance

Il singolo, uscito all'inizio del 1983, dà il titolo all’omonimo album rilasciato nello stesso anno e segna un punto di svolta importante nella carriera del cantante. I protagonisti del video sono Jolene King e Terry Roberts, due ragazzi aborigeni australiani, che vennero scelti per rafforzare ancora di più il signficato della canzone, ovvero un urlo contro le discriminazioni razziali e un grido a favore delle integrazioni tra culture differenti; presente anche una forte presa di posizione contro il capitalismo, il tutto rappresentato da un paio di scarpe rosse che portano i due aborigeni all’interno della società occidentale inserendoli in una realtà che fino a quel momento non conoscevano. Al passo con i tempi.

3) Life on Mars?

Il brano, quarto estratto dall’album Hunky Dory del 1971, è ritenuto tra i manifesti del cantante ed inserito nelle classifiche dei singoli di maggior successo di sempre nella storia della musica mondiale. Il video, come nel caso di Heroes, tralascia ambientazioni elaborate e scenografie impegnative da un punto di vista visivo per concentrarsi unicamente sull’artista che si staglia come una presenza divina da uno sfondo completamente bianco. Il video è tra più iconici della sua carriera grazie anche all’outfit indossato, entrato poi nell’immaginario collettivo. Mito.

4) Lazarus

Il singolo, ultimo pubblicato da Bowie in vita, fu rilasciato nel dicembre del 2015 e il video venne pubblicato tre giorni prima della morte risuonando poi come il suo testamento. David diede prova, come se ce ne fosse stato bisogno, di essere innovativo fino alla fine, infatti il video non venne girato con il solito formato 16:9 ma con una ratio 1:1; nel filmato vediamo l’artista, sul letto di morte, nei panni di un poeta tormentato che sul finale entra in un armadio chiudendo le porte e lasciando lo spettatore da solo. È bello pensare che fino alla fine David abbia voluto scegliere le sorti della sua vita senza mai farsi sopraffare dagli eventi. Immortale.

5) Loving the alien

Il brano è il terzo singolo estratto dal disco Tonight, il sedicesimo album di inediti che vide la luce nell’autunno del 1984. Il video, così come la canzone, è tra i più elaborati della carriera di Bowie, infatti nonostante multiple visioni, lo spettatore non riesce a decifrare facilmente tutti i rimandi presenti e nascosti, prova di come il cantante fosse tra i più geniali nelle arti visive. Un esempio? La band che suona emergendo da un quadro di Giorgio De Chirico. Guardare per comprendere.

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