Cristina Donadio, la Scianel di Gomorra La Serie ma anche una delle attrici più complete di questo nostro bel paese, ci racconta, in esclusica, la sua Napoli. Aspettando, giovedì 7 giugno (ore 21 Stadio San Paolo di Napoli) Pino è, la serata in cui la musica italiana omaggia Pino Daniele, Cristina ci racconta come scoprire alcuni degli angoli più segreti della sua città
(@BassoFabrizio)
Napule è mille culure…e noi ne aggiungiamo altri, altre sfumature insieme a Cristina Donadio, la Scianel di Gomorra La Serie ma anche una delle attrici più complete di questo nostro bel paese. Giovedì 7 giugno il mondo della musica italiana si ritrova, alle ore 21, allo Stadio San Paolo di Napoli per celebrare Pino Daniele. Si chiama Pino è la serata Troveremo sul palco, tra gli altri, Alessandra Amoroso, Biagio Antonacci, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Mario Biondi, Francesco De Gregori, Tullio De Piscopo, Elisa, Emma, Tony Esposito, Giorgia, J Ax; Lorenzo Jovanotti, Fiorella Mannoia, Gianna Nannini, Eros Ramazzotti, Ron, Tiromancino, Giuliano Sangiorgi, James Senese e Antonello Venditti. Partecipare a questo momento di musica, poesia, nostalgia, storia sarà un momento di orgoglio collettivo. Per entrare nel giusto spirito, per respirare Napoli in modo nuovo, originale, abbiamo chiesto a Cristina Donadio, napoletana vera, di raccontarci i suoi luoghi del cuore. Eccovi quindi un viaggio, aspettando il concerto, in luoghi che il grande turismo conosce molto poco. Purtroppo o per fortuna
Cristina, Napule è…
Mille itinerari, mille anime. Tutte autentiche.
Lei dove ci accompagna?
A Posillipo, luogo che nell’Ottocento era meta dei nobili napoletani, che lì si recavano a riposare, a fare il bagno.
Non è più così?
Il borgo si è allargato, ora è un quartiere.
Ma resta pur sempre Posillipo.
Io ci sono nata. C'è un orizzonte che si vede dalla finestra della mia canera da letto dal quale vedo scorrere ore e stagioni.
Da dove partiamo?
La stagione non può che iniziare al Lido Sirena, proprio sotto Palazzo Donn'Anna, una costruzione del 1600 piena di storia, che ha visto mille abitanti e qualche fantasma e pure qualche delitto. Sembra un palazzo di sabbia, è quella la sensazione che restituisce il tufo.
Per vederlo dal mare?
Alcuni ragazzi, Alessandro Sangiovanni e Giovanni Brun, hanno inventato il Kayak Napoli. Si sale a bordo e si guarda Napoli dal punto di osservazioni più magico, il mare. Si può entrare nelle grotte, brindare all'amicizia e all'amore. Perdersi nelle leggende che popolano quegli angoli nascosti.
Tornati a riva...il relax.
Ci vuole. Servono energie, siamo solo all'inizio. Vicino al Lido Serena c'è il Bar Moccia famoso per colazioni, brioches e, ora che il caldo comincia ad abbracciarci, per il cappuccino freddo.
Per dove ripartiamo?
L'Isolotto di Gaiola. Chi è curioso può fare un tuffo per ammirare le rovine romane che custodisce sotto il livello del mare.
Dopo le discese ci sono le risalite.
Giusto. Infatti noi ci avviamo sulle rampe di Coroglio e torniamo al Capo di Posillipo. Lì c'è la Grotta di Soiano che è una galleria artificiale realizzata in epoca romana scavata nel tufo e progettata dall’architetto Lucio Cocceio; è stata casualmente riscoperta nel 1841 su lavori commissionati dai Borboni. Attraversi.
Affascinante.
Attraversi questo cunicolo di tufo inseguendo una luce che vedi sul fondo, quando la raggiungi entri in quella meraviglia che è il teatro romano, attivo e a strapiombo sul mare.
Forse serve un'altra pausa.
In effetti è un po' che camminiamo. Puntiamo allora Marechiaro. Durante la discesa verso il mare incontriamo la Chiesa dei Pescatori: lì bisogna fermarsi per una preghiero. Ma anche solo per far sedere l'anima. Ecco la famosa finestrella col suo piccolo vaso di geranio. E' il simbolo di infinite canzoni d'amore.
Mangiamo qualcosa?
Guardi a Marechiaro si mangia bene ovunque ma il mio preferito è Cicciotto. E' un locale con una lunga storia famigliare. Ora al timone c'è Gianluca. Io mi diletto con i suoi crudi di mare ma si trova ogni prelibatezza.
Ci manca un posto per un aperitivo o un dopo cena.
Tornando verso Palazzo Donn'Anna c'è il bar del mare, un luogo tentatore perché i suoi aperitivi spesso ci accompagnano ben oltre il tramonto.
Che poesia.
A proposito di poesia. Ferrarelle ha restaurato una grotta sotto Villa Lauro. Li organizzeremo una serata dal titolo Quell'ora che il navigante intenerisce il cor - Tarallucci e vino. La gente sarà accolta sulla spiaggetta da un poeta e un musicista e passeraà così la serata. Per ora è prevista una serata, poi si vedrà se farne altre.
A proposito di poesia. Ci parli di lei.
Dal 15 giugno sarò a Stromboli per la festa del Teatro Ecologico.
Come si sviluppa?
Spettacoli all'alba o al tramonto. Questa volta, che è la mia prima, protagonista è Frankenstein di Mary Shelley: il testo è diviso in cinque parti, ogni giorno un reading, siamo cinque attrici.
Cinema?
Sono nel cast del nuovo film di Edoardo De Angelis, Il vizio della speranza.
Anticipazioni?
Solo che è un film al femminile.
Sono partire le riprese della quarta stagione di Gomorra - La serie, stavolta senza Scianel.
Ho sentito Marco D'Amore e gli ho fatto gli auguri per il suo debutto in regia. Con Fortunato Cerlino ci siamo visti recentemente per la presentazione del suo libro. Mi sento con Cristiana Dell'Anna, napoletana come me.
Nostalgia?
Assai. C'era una meravigliosa armonia sul set. Quelle belle sensazioni che ti vengono da dentro. E poi c'è un concetto che renderà il mio nome famoso a lungo.
Quale?
Il concetto di scianellitudine. La mia mitica Scianel ha lasciato un grande segno.