Paola Zukar è la Signora del Rap. Lo bazzica dagli Anni NOvanta e nel 2005 nasce Big Picture Management che produce artisti come Fabri Fibra, Marracash e Clementino. Oggi, oltre al ruolo di manager, collabora con diverse case discografiche come consulente artistica. Rap – Una storia italianaè il suo primo libro
(@BassoFabrizio)
E' il momento delle verità/Per questo Paola Zukar è qua
Il suo libro annulla ogni gap/ci porta all'essenza vera del rap
Non poteva che iniziare così, con una improvvisazione indegnamente free-style di chi scrive, il racconto di un libro che sarà lo spartiacque del Rap italiano. Perché traccia una linea in questo genere musicale che negli ultimi anni è diventato, spesso, un orgoglio nazionale. Si intitola Rap - Una Storia Italiana, è firmato da Paola Zukar, veleggia verso la quinta edizione ed è pubblicato da Baldini & Castoldi. Genovese, sempre in anticipo sul calendario, Paola Zukar ha iniziato a frequentare il mondo del Rap negli anni Novanta. Inizia con progetti indipendenti come Aelle, rivista specializzata sulla cultura hip hop, passando per una serie di collaborazioni in campo discografico, da MP3.com alle major BMG Ricordi e Universal Italia. Nel 2005 nasce Big Picture Management che produce artisti come Fabri Fibra, Marracash e Clementino. Oggi, oltre al ruolo di manager, collabora con diverse case discografiche come consulente artistica. Rap – Una storia italiana è il suo primo libro. L'idea di vivere questa avventura cartacea arriva "alla fine di un anno bellissimo. Tra le tante emozioni c'è stata la necessità, concreta, di voler dire cose che fuori non erano chiare. Certo l'ho presa un po' alla lontana ma volevo spiegare come sono arrivata qui". L'operazione di Paola Zukar è doppiamente meritoria visto che non è stato facile completare il manoscritto: "Scrivere un libro è difficile. Mi ritrovavo davanti blocchi di carta cui non riuscivo a dare un ordine. A superare l'ostacolo mi ha aiutato Fabri Fibra dicendomi che non era importante se saltavo di palo in frasca. Il messaggio lo ho recepito e credo sia stato recepito: ci ho messo anni a decidermi a scrivere ma ora spero di essere più chiara e meno fraintendibile".
Tra gli elementi che Paola Zukar non ha mai digerito c'è lo stato sociale del rap: "C'erano dei non chiariti che mi giravano intorno come gli anelli di Saturno. In particolare mi dispiaceva che il Rap non riuscisse ad affermarsi come genere: la gente diceva che se sul palco non c'era una band non poteva essere definito un concerto". Pagina dopo pagina Paola ci porta nei suoi pensieri. E sono bei pensieri. Almeno una volta tutti dovrebbero avere la fortuna di guardarla negli occhi e chiacchierare con lei. Il suo libro è forse il primo in Italia che ci racconta il Rap non dalla prospettiva di un artista. Ed è anche per questo che merita non solo rispetto ma gratitudine.
Ecco il pensiero dei suoi ragazzi:
"Quando ho conosciuto Paola la sua fama la precedeva. Subito ho capito con chi avevo a che fare: un personaggio unico e dallo stile eclettico che ha saputo cogliere a pieno le mie sfumature artistiche valorizzandole al massimo, con i miei pregi e soprattutto con i miei difetti!". CLEMENTINO
"Visionaria e tenace, sempre concentrata sulla prossima mossa, una delle figure che ha creduto nel rap italiano e nel suo valore aiutando questo genere ad avere una degna esposizione. Dalla rivista “Aelle” alla Big Picture Management, Paola Zukar continua a portare il rap italiano dove prima non aveva accesso. Inoltre, è una delle persone più oneste che io abbia mai incontrato in questo ambiente e nella vita". FABRI FIBRA
"Non è esagerato dire che Paola Zukar sia uno dei motivi per cui il rap ha finalmente attecchito in Italia. Il suo lavoro ha colmato una delle lacune più grandi che questa scena ha sempre avuto e tuttora ha: l’assenza di management professionali. Non c’è niente di più hip hop che inventarsi una professione e portarla ai massimi livelli. Paola Zukar è una vera self-made woman". MARRACASH