Viggo Mortensen - Nomination Miglior Attore Protagonista

Spettacolo
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In “Captain Fantastic” Viggo Mortensen è Ben, un padre fuori dagli schemi che ha scelto di crescere i figli lontano dalla civiltà.

Viggo Mortensen è il protagonista della commedia agrodolce “Captain Fantastic”, la storia di un padre e di ciò che significa essere genitore e preparare i propri figli alla vita.

 

Il protagonista della pellicola del regista Matt Ross è Ben Cash, un uomo che ha scelto di crescere la propria famiglia lontano dal resto del mondo nelle foreste degli Stati Uniti nordorientali. Qui Ben impartisce ai figli una rigida educazione fisica e culturale, tentando di prepararli a diventare degli adulti speciali. Gli eventi però costringeranno i figli di Cash ad uscire dall’isolamento, sperimentando per la prima volta la civiltà, e lui, messo alla prova, dovrà mette in discussione non solo tutto ciò che ha insegnato loro, ma anche cosa significa essere genitore.

 

Viggo Mortensen e il ruolo di Ben Cash in “Captain Fantastic”

“Captain Fantastic” è liberamente ispirato a parte della vita del regista Matt Ross. Anche lui, proprio come i protagonisti del film, ha vissuto un’infanzia alternativa.  Sua madre infatti l’ha cresciuto in un piccolo comune fra la California e l'Oregon, senza televisione, né la tecnologia moderna. Per questo da adolescente ha sperimentato la difficoltà di scendere a patti con un contesto sociale completamente differente da quello in cui era sempre vissuto.

 

“Non è un film sulla vita nei boschi, – ha raccontato Viggo Mortensen - ma sul modo di comunicare con gli altri, di crescere i figli, di impartire certi valori: la curiosità, l’apertura mentale, la sincerità. Ben – ha svelato parlando del protagonista di “Captain Fantastic” - parla schiettamente con i suoi figli anche di morte, di sesso, di malattia. Per me ascoltare gli altri è fondamentale, soprattutto quelli di cui – o per istinto, o per idee politiche – non ti fideresti”.

 

“Ben si rende conto di avere isolato i figli dalla società – ha spiegato Viggo Mortensen  - e questa consapevolezza è uno dei motori del film, che diventa un road movie, e come in tutti i road movie il percorso è anche interiore”. “Lo spettatore probabilmente se ne rende conto prima di Ben, ed è quello che amo di Captain Fantastic, che la prospettiva cambia di continuo, crea una distanza e un riavvicinamento ai personaggi, ma nel momento in cui anche Ben se ne rende conto farà delle scelte – ha concluso l’attore -. Ma il fatto di riconoscere i propri errori, o i propri limiti, non significa che l’intero modello di vita sia da buttar via”.

 

Viggo Mortensen e il personaggio di Ben “Captain Fantastic”

Come Ben Cash, anche Viggo Mortensen è un padre. L’attore infatti ha avuto un figlio, Henry Blake, nato dal matrimonio con la cantante punk Exene Cervenka, del gruppo statunitense X, sposata  l'8 luglio 1987 e da cui si è separato nel 1998. “Sono un padre il più onesto possibile. – ha raccontato Mortensen -Almeno ci provo. Ben Cash è un rivoluzionario. Ma anche i rivoluzionari possono sbagliare. Più provi ad essere un buon padre, più errori commetti”.

 

“La domanda che si pone Ben, il mio personaggio, accompagna anche me da tutta la vita: sto facendo la cosa giusta?  - ha spiegato Mortensen, che ha attinto dalla sua esperienza di padre per entrare nel suo ruolo nella pellicola - Non esiste una sola risposta. Quando si cresce un figlio bisogna assumersi dei rischi: ascoltare sempre e comunicare tutto, anche le cose più difficili. Negli anni ho imparato dai miei errori di padre a lasciare da parte la paura di non fare abbastanza. Ho scelto di mettermi in gioco, perché le scorciatoie sono sempre dannose. Non ho mai motivato un divieto a mio figlio con un “Perché no”, ho sempre spiegato le mie ragioni. Un genitore tende a non farlo, perché è una cosa che richiede tempo e fatica: io non mi sono mai tirato indietro”.

 

Viggo Mortensen: la sfida del film “Captain Fantastic”

Ma come si è preparato l’attore a questo ruolo che potrebbe fargli vincere l’Oscar come miglior attore non protagonista? “Ogni volta provo a chiedermi cosa sia successo al mio personaggio prima di quello che viene raccontato a pagina uno della sceneggiatura. – ha rivelato - Da dove viene questa persona? Che lavoro faceva? Quando ha baciato per la prima volta? Cosa mangiava? Era bravo negli sport? Sono semplici domande ma potresti passare una vita intera a rispondere. Con alcuni registi puoi fare questo tipo di ricerca… con altri no”.

 

In questo senso è stato fondamentale il rapporto di Mortensen con il regista Matt Ross. “Lui è uno di quelli con cui è possibile fare questo tipo di viaggio fuori campo verso certi particolari di un personaggio. – ha detto l’interprete di “Captain Fantastic” -  Un altro simile a lui è David Cronenberg. Matt Ross mi ha parlato di tutti i libri che aveva letto il mio personaggio e mi ha dato una lista di libri che avrebbe voluto che io leggessi”.

 

Nel film infatti Ben è esperto di filosofia e storia ed impartisce ai suoi figli un’istruzione completa: “Mi sono sentito in dovere di aggiungere poeti tedeschi, latinoamericani, italiani e francesi. È come quando devo partire per un viaggio. – ha spiegato - Di solito la sera prima dispongo al centro della stanza una valigia e provo a metterci dentro quante più cose possibili vorrei portare via con me. Poi la mattina successiva faccio una selezione cominciando a eliminare il superfluo. Ho fatto la stessa cosa per il film di Matt. Ho cercato di prendere tutto e poi sintetizzare. Ho cercato anche di essere molto flessibile sul set perché recitavo con dei ragazzini, i quali spesso non rispettavano alla lettera le indicazioni di Matt. Un’ultima cosa che ci ha aiutato molto è stato passare 15 giorni insieme nel bosco con il resto del cast prima dell’inizio delle riprese”.

 

All’inizio della pellicola infatti lo spettatore scopre la vita nei boschi della famiglia, godendosi anche una scena di nudo di Viggo Mortensen.

 

La sfida più grande di questo film però resta per l’attore quella di recitare con sei bambini. “Recitare da solo con 6 bambini, un’impresa durissima! Mi sono subito chiesto: come possiamo mettere insieme così tanti ragazzini in un solo film? – ha riferito - I ragazzi sono stati eccezionali. I più piccoli ogni tanto si dimenticavano di essere davanti alla macchina da presa: erano i momenti più veri”.

 

I figli di Mortensen sono interpretati da sei giovani promesse del cinema: Zaja a cui dà il volto la piccola Shree Crooks, Nai, interpretato da Charlie Shotwell, George MacKay, nei panni di Bodevan, troviamo poi Rellian, interpretato da Nicholas Hamilton, e Kielyr alias Samantha Isler. 

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