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Il treno dei fratelli Lumière compie 125 anni, ecco cinque curiosità sul celebre film

Cinema

Il titolo completo dell'opera è “L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat”, dura 50 secondi ed è stato proiettato per la prima volta il 6 gennaio del 1896 al Salon Indien du Grand Café di Boulevard des Capucines a Parigi. Ecco alcuni particolari su una delle opere più famose della storia del cinema

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“L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat” compie oggi 125 anni. Proiettato per la prima volta il 6 gennaio del 1896 a Parigi, è uno dei primi film della storia del cinema. La regia è firmata naturalmente da Auguste e Louis Lumière, i fratelli che inventarono il proiettore cinematografico. Ecco cinque curiosità su un’opera che inaugurò un’epoca e diede vita a qualche leggenda.

Non è il primo film della storia

La prima curiosità è una smentita. Da molti è erroneamente considerato il primo film mai proiettato. In verità, quando il pubblico lo poté guardare per la prima volta il 6 gennaio del 1896 al Salon Indien du Grand Café di Boulevard des Capucines a Parigi, erano già state proiettate altre opere diversi giorni prima. La prima proiezione dei Lumière deve essere invece fatta risalire a 9 giorni prima, con il film “Uscita dalle officine Lumière”, che mostrava il momento dell'uscita degli operai della fabbrica Lumière a Lione.

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Il pubblico non scappò

Sicuramente la riproduzione tanto realistica, soprattutto a guardarla con gli occhi del diciannovesimo secolo, fece scalpore. Ma questo rumore contribuì anche a generare qualche leggenda. Un’altra storia da qualcuno ancora oggi presa per vera è quella che racconta che il pubblico fuggì in massa dal cinema quando vide arrivare il treno. Si tratta certamente di un’esagerazione, anche se qualcuno avrà verosimilmente sussultato nel vedere questa proiezione senza precedenti.

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Un film lungo 50 secondi

Continuiamo a chiamarlo “film”, ma questo nome con cui ci riferiamo abitualmente ai lungometraggi di oggi non deve ingannare. Si tratta infatti di una pellicola 35mm in bianco e nero della durata di appena 50 secondi. E naturalmente si tratta di un film muto. La scena che riproduce è un semplice frammento di vita quotidiana: un treno si ferma alla stazione, alcuni passeggeri scendono, mentre altri si accingono a salire.

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Un cameo particolare

Pur restando immobile l’obiettivo, e per soli 50 secondi, sono molte le persone che si avvicendano sullo schermo accanto al treno arrivato in stazione. Ad aprire le danze c’è un facchino che spinge un carretto, poi la locomotiva che arriva e i viaggiatori che si avvicinano. Ma tra i passeggeri con i classici vestiti dell’epoca non deve sfuggirne uno in particolare: una donna con una mantellina scozzese, accompagnata dai suoi due nipotini. Si tratta della signora Lumière, madre dei celebri fratelli.

Un successo di critica

A guardare oggi una scena apparentemente così semplice forse si crederà difficile pensare a elaborati giudizi critici. Eppure questi pochi secondi sembrano studiati nei minimi dettagli, a cominciare dall’obiettivo a grandissima profondità di campo che riesce a mettere in scena un complesso susseguirsi di azioni in un'unica inquadratura. L’effetto sullo spettatore è esattamente quello di trovarsi lì sulla banchina: “la locomotiva giunge dal fondo dello schermo – scrive il famoso critico francese Georges Sadoul - avanza sugli spettatori e li fa sussultare dando loro la sensazione che stia per schiacciarli. Essi identificano quindi la loro visione con quella della macchina da presa: ecco che la macchina da presa diventa per la prima volta un personaggio del dramma".

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