I Fantastici Quattro - Gli inizi è la giusta ripartenza per l'MCU?

Finalmente ci siamo. “I Fantastici Quattro – Gli inizi” è arrivato in sala. E per i Marvel Studios si tratta di un momento fondamentale. Non è un vero e proprio reboot del suo universo cinematografico, ma come suggerisce il titolo rappresenta comunque una nuova partenza. Siamo su un’altra Terra, in un altro tempo, e i nostri eroi sono, appunto, i Fantastici Quattro. Com’è stato per il “Superman” di James Gunn, anche questa non è una origin story. E perché, poi? I Fantastici Quattro hanno avuto già altri film e sono tra i fumetti più amati della Casa delle Idee. È interessante provare a capire, però, che tipo di approccio il regista Matt Shakman e gli sceneggiatori Josh Friedman, Eric Pearson, Jeff Kaplan e Ian Springer hanno deciso di adottare. Ambientazione ed estetica riconoscibili In “I Fantastici Quattro – Gli Inizi” uno degli elementi più importanti, se non addirittura il più importante, è l’ambientazione: l’idea di tornare agli anni Sessanta, di sfruttare un certo immaginario e una certa estetica, rende questo film immediatamente riconoscibile. E, in qualche modo, direttamente collegato ai fumetti – ai primissimi fumetti di Jack Kirby e Stan Lee – e alla serie animata . “I Fantastici Quattro – Gli Inizi” è nato dalle ceneri di progetti passati, quando la 20th Century Fox non era ancora stata acquistata dalla Disney. C’erano idee di sviluppare film incentrati sui figli di Reed Richards e Susan Storm, e c’era anche l’intenzione di rifarsi a “Gli Incredibili”, il film d’animazione del 2004 diretto e scritto da Brad Bird, più che ai fumetti. La famiglia al centro di tutto Il tema principale di “I Fantastici Quattro – Gli Inizi” è la famiglia, proprio com’è stato per “Gli Incredibili”. La grande differenza sta nell’esecuzione e nel modo in cui, poi, le due opere hanno abbracciato questo spunto. Nel film di Shakman, voluto fortemente da Kevin Feige, c’è un didascalismo eccessivo, quasi asfissiante: tutti, in continuazione, ripetono di fare quello che fanno per la famiglia; e tutti, in più di un’occasione, si ritrovano a dire che è fondamentale fare gruppo, stare insieme, lavorare con gli altri e non da soli. A “Gli Incredibili” di Bird bastavano appena poche scene per ribadire l’importanza e la centralità della famiglia: cene con gli avanzi del giorno prima, discussioni tra genitori; le bugie e i segreti dei figli. Troppa carne al fuoco “I Fantastici Quattro – Gli Inizi” deve rispondere ad altre necessità narrative, e pure questo è chiaro. Il problema, però, è che è stata messa troppa carne a cuocere e in fase di montaggio sono state prese delle scelte difficili, che hanno lasciato – volenti o nolenti – alcune trame secondarie a metà. Bisogna apprezzare il lavoro che hanno fatto gli attori protagonisti, a cominciare da Pedro Pascal e Vanessa Kirby, che in diverse occasioni si sono letteralmente fatti carico del film. I fumetti sono il materiale di partenza, e c’è anche spazio per omaggiare Jack Kirby . Eppure, rispetto alle storie originali, manca la complessità del genere. Un film che vuole essere tante cose insieme Sì, è una storia fantascientifica; sì, siamo circondati da robot e tecnologia, da macchine volanti e da navicelle spaziali, ma non c’è quella ricercatezza tipica di Reed Richards, che prima ancora di essere un supereroe è uno degli uomini più intelligenti dell’universo Marvel . Insomma, “I Fantastici Quattro – Gli inizi” vuole essere tante cose insieme: fedele, innovativo, rispettoso, brillante. Ma riesce a esserlo solo in alcuni momenti. È necessario, quando si lavora all’adattamento di una storia sviluppata in un altro linguaggio, prendersi le proprie libertà e cercare di colmare quei vuoti che, narrativamente, non possono rimanere scoperti. Nel caso dei fumetti, però, è indispensabile provare a conservare lo spirito originale della storia. Che nei “Fantastici Quattro – Gli Inizi” c’è, è chiaramente percepibile. Spesso però viene messo in secondo piano dalla quantità di personaggi, di villain e di situazioni citate. La famiglia, centro nevralgico del racconto, rischia di essere uno slogan, una parola magica da ripetere a comando, perdendo parte del suo significato simbolico. Se volete leggere qualcosa per conoscere meglio i Fantastici Quattro, vi consigliamo “Fantastici Quattro: L’arrivo di Galactus” e “Fantastici Quattro: Gli inizi e la fine”, entrambi pubblicati da Panini Comics .

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