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Addio a Maggie Smith, morta l'attrice britannica due volte Oscar

Cinema
©IPA/Fotogramma

Gigante della recitazione anglosassone, aveva 89 anni. La sua è stata una carriera variegata, tra cinema d'autore e blockbuster. Aveva recitato nella saga di Harry Potter e in Downton Abbey

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È morta a 89 anni Maggie Smith, attrice britannica vincitrice di due premi Oscar con una lunghissima carriera alle spalle, fatta di opere autoriali e straordinari successi popolari come la saga di Harry Potter e la serie tv Downton Abbey. La notizia della sua scomparsa è stata data dalla BBC. Aveva vinto l'Oscar due volte, su un totale di sei nomination: nel 1970 per La straordinaria voglia di Jean e nel 1979 per California Suite, la prima volta da protagonista, la seconda da non protagonista. 

Gli inizi

Quando studi recitazione alla "Oxford Playhouse School" e poi nel 1959 entri a far parte della l'Old Vic, la più prestigiosa compagnia teatrale inglese, il tuo destino e scritto e sai già che diventerai una grandissima protagonista del palcoscenico e pure del grande e piccolo schermo. Già con il suo lungometraggio d’esordio Senza domani di Seth Holt, ottiene candidatura ai BAFTA Awards come miglior attrice debuttante. A seguire una serie di interpretazioni in ruoli secondari ma assolutamente memorabili in I cinque ladri d'oro (1962) di Michael Truman, International Hotel (1963) di Anthony Asquith, accanto a Elizabeth Taylor e Richard Burton, e Il magnifico irlandese (1965) di Jack Cardiff, dove affiancò Rod Taylor e grazie al quale conquistò la seconda candidatura ai BAFTA. Ma il ruolo che la consacra definitivamente icona del cinema è quello di Desdemona in Otello (1965), pellicola di enorme successo dove affianca il titano Laurence Olivier. Acclamata dalla critica, ottiene la candidatura ai Golden Globe come miglior attrice e la prima delle sue tante candidature all'Oscar come miglior attrice non protagonista.

IL PRIMO OSCAR

Diretta dal maestro Joseph L. Mankiewicz, insieme a Rex Harrison, Susan Hayward e Capucine, veste i panni di un’astuta infermiera nella deliziosa commedi a tinte gialle Masquerade (1967). Nell’anno seguente interpreta Milioni che scottano di Eric Till, accanto a Peter Ustinov. Nel 1969 è la protagonista assoluta in La strana voglia di Jean di Ronald Neame, nei panni dell'anticonvenzionale docente Jean Brodie. Per la sua intensa interpretazione, Maggie  Smith ottenne la candidatura ai Golden Globe, le viene  assegnato il BAFTA Awards e vince il primo Oscar come miglior attrice nel 1970.

Il secondo Oscar

Grazie al suo inusitato talento e la sua indubbia classe, Maggie Smith è richiesta dai più importanti registi dell’epoca. Lavora con George Cukor in In viaggio con la zia (1972), con cui ottiene la candidatura sia ai Golden Globe sia agli Oscar come miglior attrice protagonista. Seguono poi un cult assoluto del cinema comico come Invito a cena con delitto (1976) di Robert Moore, con tra gli altri Peter Falk, David Niven e Truman Capote, e l'elegante giallo Assassinio sul Nilo (1978), diretto da John Guillermin e tratto da un romanzo di Agatha Christie, in cui recita accanto a Peter Ustinov, Bette Davis, David Niven, Mia Farrow, Olivia Hussey e Angela Lansbury. Nello stesso anno Smith è scelta per California Suite di Herbert Ross, commedia spumeggiante suddivisa in vari capitoli. Maggie veste i panni un'attrice nevrile e scostante - affiancata da Michael Caine - ruolo con cui si aggiudica il secondo Oscar come miglior attrice non protagonista nel 1979. Riceve inoltre il primo Golden Globe e un'ennesima candidatura ai BAFTA.

dA Sister Act a Un té con Mussolini

Negli anni Ottanta e Novanta il cinema cambia, ma il talento di Maggie Smith continua a mietere successi di critica e pubblica. Dopo aver interpretato la dea Teti in Scontro di titani (1981) di Desmond Davis, e Delitto sotto il sole (1982) di Guy Hamilton, altro giallo tratto da un romanzo di Agatha Christie con protagonista Poirot, recita diretta da James Ivory in Camera con vista (1985), in cui interpreta Charlotte, dama di compagnia di Helena Bonham Carter, ruolo con cui guadagna un'altra candidatura all'Oscar e il secondo Golden Globe come miglior attrice. Il decennio si chiude con La segreta passione di Judith Hearne (1987) di Jack Clayton (che l'aveva già diretta nel 1964 in Frenesia del piacere), affiancata da Bob Hoskins, per cui riceve il BAFTA alla miglior attrice. Nel 1990 vince il Tony Award come miglior attrice per lo spettacolo teatrale Lettice and Lovage. Nel 1991 Steven Spielberg le affida il ruolo di Wendy Darling nel film Hook - Capitan Uncino, affiancata da Dustin Hoffman, Robin Williams, Julia Roberts, Bob Hoskins. Ma è soprattutto da ricordare la sua presenza nel celebre film Sister Act - Una svitata in abito da suora (1992) e nel sequel Sister Act 2 - Più svitata che mai (1993), nei quali interpreta la Madre Superiora del Convento, a fianco di Whoopi Goldberg nei panni di una scatenata (e improvvisata) suora. Infine chiude gli anni Novanta diretta da Franco Zeffirelli in Un tè con Mussolini (1999), a fianco di Cher e di Judi Dench. Grazie a questo film vince il suo settimo BAFTA Award.

La professoressa Minerva McGranitt di Harry Potter

Nel 2002 è ancora nominata ai premi Oscar per Gosford Park (2001) del grande Robert Altman. Ma nel nuovo millennio si fa apprezzare dalle generazioni più giovani grazie all'interpretazione della professoressa Minerva McGranitt nella fortunata serie di film di Harry Potter, in cui appare per la prima volta in Harry Potter e la pietra filosofale (2001), seguito da Harry Potter e la camera dei segreti (2002), Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004), Harry Potter e il calice di fuoco (2005), Harry Potter e l'Ordine della Fenice (2007), e Harry Potter e il principe mezzosangue (2009), che riesce a completare malgrado sia colpita da un cancro al seno. Riprende il ruolo nel conclusivo Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 (2011). 

la serie tv  downtown abbey

L'ultima parte della carriera di Maggie Smith è segnata soprattutto dal piccolo schermo. Dal 2011 fa parte del cast della serie televisiva Downton Abbey nel ruolo di Violet, Contessa Madre di Grantham. Grazie a questo ruolo riceve due premi Emmy, nel 2011 e 2012, rispettivamente come migliore attrice non protagonista in una miniserie e migliore attrice non protagonista in una serie drammatica. Ottiene inoltre una candidatura al Golden Globe 2012, vince il premio nel 2013, e una candidatura al BAFTA come miglior attrice non protagonista nel 2012. La fiction conquista un grande successo, registrando ascolti altissimi in tutto il mondo.

Nel 2012 interpreta i lungometraggi Marigold Hotel e Quartet, diretto da Dustin Hoffman, che le vale la candidatura ai Golden Globe quale miglior attrice in una commedia musicale. Nel 2015 recita The Lady in the Van di Nicholas Hytner, per il quale conquista la candidatura al Golden Globe come miglior attrice in una commedia musicale e la nomination ai BAFTA come miglior attrice. Nell'aprile del 2019, dopo dodici anni di assenza dalle scene, torna a recitare a teatro nella pièce di Christopher Hampton A German Life, in scena al Bridge di Londra. Nel 2019 reinterpreta la contessa madre Violet nel film Downton Abbey, sequel dell'omonima serie televisiva.