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Rivelata la black list delle migliori sceneggiature non ancora realizzate a Hollywood

Cinema

Manuel Santangelo

©Getty

Il tradizionale elenco è uscito anche quest’anno per la diciassettesima volta. La famigerata lista nera è ormai da anni un riferimento per l’industria hollywoodiana, che spesso pesca tra queste idee quelle che frutteranno poi un Oscar (o quantomeno un buon incasso)

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Christine Schetina non è ancora una celebrità ad Hollywood. Su Instagram il suo profilo registra numeri “normali”, con solo 1656 follower registrati al momento in cui scriviamo. Eppure questa ragazza, che ha già scritto un’apprezzata serie culinaria come The Bear, potrebbe presto diventare una delle sceneggiatrici più corteggiate dello star system americano. Il suo script Pure è stato infatti il più votato tra i 74 presenti nella annuale black list, che raccoglie le migliori sceneggiature in attesa di venire trasformate in film.

Una miniera di storie dal 2005

La black list è oggi diventata una vera e propria tradizione nel mondo del cinema statunitense. Esiste ormai dal 2005 ed è tenuta in grande considerazione da tutta l’industria. Basti pensare che ben 440 degli script inclusi in questo elenco negli anni sono diventati poi effettivamente delle pellicole, arrivando a registrare un incasso totale pari a 30 miliardi. Non si parla comunque solo di blockbuster ma anche di opere di qualità che, in un periodo di ristagno delle idee, hanno furoreggiato anche durante la stagione dei premi conquistando la critica: il palmares dei titoli nella black list conta ad oggi 54 statuette vinte su 267 nomination, tra cui quattro degli ultimi 12 Oscar per il miglior film e 11 degli ultimi 28 Oscar per la migliore sceneggiatura. Freddi numeri che non rendono comunque l’idea di quanto questa attesissima lista sia vista ormai quasi come un’autentica miniera d’oro per i grandi nomi di Hollywood. Il produttore Franklin Leonard l’ha definita “un metal detector per trovare aghi in una selva di pagliai”, ed è quantomeno bizzarro che gli stessi dirigenti cinematografici finiscano alla fine per “consigliarsi” a loro volta possibili progetti su cui investire.

A formare la black list è infatti un pool formato da 300 grossi nomi dell’ambiente. Ognuno di questi manager seleziona dieci script che gli sono capitati sul tavolo e che non sono stati ancora realizzati. Le idee che ricevono almeno cinque menzioni apparendo in più top ten finiscono poi nella black list. Un meccanismo semplice che ha fatto emergere storie straordinarie, da The Revenant a The Milionarie passando per Tonya o Il discorso del re.

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C’è anche Britney Spears nel menu

 L’anno scorso appariva tra i nomi “caldi” del 2021 The Menu, horror-commedia con Anya Taylor-Joy che ha fatto molto discutere. L’autore di quella sceneggiatura (Seth Reiss) è presente anche nell’elenco pubblicato qualche settimana fa, stavolta con un altro progetto altrettanto bizzarro: il fanta-romantico 42,6 Years, storia di un uomo che dopo quasi mezzo secolo “congelato” si ritrova a rivolere indietro una persona che nel frattempo ha vissuto quasi una vita intera senza di lui. Questo interessante spunto è stato uno dei più segnalati quest’anno anche se, con ben 27 menzioni, il più amato rimane il già citato Pure. La storia architettata da Schetina ruota attorno a una donna ossessionata dalla purezza del cibo che finisce per contrarre una misteriosa malattia di origine alimentare. Un originale contrappasso dantesco che comunque non fa impallidire in termini di creatività il vincitore della scorsa edizione: Cauliflower, un racconto ambientato nel mondo del wrestling e che ha per protagonista un giovane campione di questa disciplina. Purtroppo quest’ultimo spunto non ha ancora trovato la via dello schermo e non va confuso con un’omonima pellicola indiana. A molti non sarà sfuggito il paradosso: non tutte le opere vincitrici sono poi automaticamente quelle che verranno prodotte, non subito almeno. Altro aspetto da segnalare è che, nel marasma di brillanti idee inedite, spesso a spiccare sono reinvenzioni di storie già conosciute. Tra le 74 sceneggiature di quest’anno trovano posto infatti pure remake di classici come La vita è meravigliosa oltre a diversi biopic: da Harry Houdini a monumenti dello sport USA come John Madden, tutti aspettano solo che qualcuno scommetta sulla loro storia. Senza dimenticare lo script intitolato It’s Britney, Bitch, che promette di essere “uno studio drammatico del personaggio dell'icona pop globale Britney Spears”. Difficile che qualcuno non decida di puntarci sopra qualche milione. D’altronde scommettere sui film nella black list è un po’ come giocare d’azzardo: una componente di fortuna esiste ed è inevitabile non metterla in conto. Nella speranza di aver messo gli occhi sul cavallo vincente ogni produttore si accontenterebbe di non perdere la sua puntata. Alla maggior parte andrebbe benissimo anche solo portare alla fine a casa una vittoria “di corto muso”.

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