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Occhiali neri, due donne per Dario Argento. L'intervista a Sky TG24

Cinema

Bruno Ployer

Ilenia Pastorelli e Asia Argento nel nuovo lavoro del maestro del giallo all'italiana. Per Ilenia, Dario Argento è totalmente emozionante. Per Asia, "Occhiali neri" non farà soltanto paura, ma anche pensare

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Un misterioso assassino seriale, una donna perseguitata, crudeli uccisioni, indagini di polizia, finale liberatorio. Ci sono tutti gli elementi del giallo in Occhiali neri di Dario Argento, nei cinema dal 24 febbraio, ma anche qualcosa di diverso. Ne parliamo con il regista e le due attici principali.
 

Dario Argento, in questo film ci sono anche altri stati d’animo, oltre alla paura: per esempio ci sono l’isolamento, il senso di colpa, l’affetto quasi materno. Non le basta più la definizione di ‘maestro del brivido? 

D.A. “Quella non mi è mai bastata. Racconto storie che nella maggior parte hanno donne, ragazze o giovanissime come protagoniste. Non ho mai cambiato il mio modo di raccontare. Forse gli Americani cambiano: mettono più effetti speciali, spari, bombe. Io però faccio sempre lo stesso tipo di film. ‘Occhiali neri’, che ho immaginato anni fa senza poterlo realizzare, lo ha ritrovato Asia. Io l’ho reso attuale durante il lockdown: ho approfittato di questa solitudine per lavorare sul film e dargli un aspetto moderno.”
 

Oggi, secondo lei, un giallo cosa deve avere per funzionare? 

D.A. “In Italia si fanno pochi gialli, praticamente solo quelli per la tv, le fiction: sono un po’ moscetti, non sono importanti. Se ne fanno un po’ di più in Oriente e in America latina. Un giallo deve avere lo spirito dell’autore, dei suoi sogni. Deve avere questo lato onirico in modo puro e sincero.”

 

La storia di ‘Occhiali neri’ ruota attorno a Diana (Ilenia Pastorelli), una escort che un maniaco ha deciso di uccidere. Nel corso della vicenda la donna perde violentemente la vista e si ritrova a sfuggire dalla minaccia letale insieme a un bambino (Xinyu Zhang). Le saranno utili gli insegnamenti di Rita (Asia Argento), una istruttrice per non vedenti diventata sua amica.

 

Cosa hanno portato al suo film Ilenia e Asia?

D.A. “Hanno portato gioia, perché lavorare con due attrici così brave è stata solamente gioia, anche se il film è molto cupo, aggressivo, forte. Però il fatto che ci siano queste due ragazze così intelligenti e pronte a comprendere quello che bisognava fare è stato veramente una gioia per me.”
 

Ilenia Pastorelli, lei arriva al suo decimo film e  lavora da protagonista con Dario Argento. Come è stata questa esperienza?

I.P. “Lavorare con Dario è stata un’esperienza unica, che comunque mi rimarrà nel cuore. Il film e il personaggio sono stati molto emozionanti, ma anche lui è emozionante. È stato tutto molto bello, forte. Sono stata costretta a superare i miei limiti, in tutti i sensi e in vari campi: l’ho trovata una crescita professionale e personale. Di solito tendo a stare nella mia zona di confort, ma stavolta sono riuscita a uscirne, da tanti punti di vista.”
 

Perché ha trovato Dario Argento emozionante?

I.P. “Perché riesce a trasmettere storie, visioni, immagini, il modo in cui vede la fotografia, le donne, il mondo, i colori. È totalmente emozionante. Ho rivisto da poco ‘Suspiria’ ed è un film super attuale. Dario è moderno, sta sul pezzo.”
 

Ilenia, qual è stata la difficoltà di interpretare una donna terrorizzata e non vedente?

I.P. “Sono stata in difficoltà più per la terrorizzata che per la non vedente. È molto difficile avere paura da soli, perché nel set ovviamente non c’era alcun maniaco a inseguirmi. Dovevo ricreare tutto nella mia mente, che è poi ciò che fa il personaggio, che non vede e quindi non sa di quale punto dello spazio avere paura. È tutto nella sua mente. Questo mi ha aiutato ad interpretare Diana".
 

Asia Argento, lei lavora da trent’anni con suo padre Dario. Secondo lei, in cosa è cambiato come regista?

A.A. “Riuscire a cambiare e rinnovarsi rende i suoi film senza tempo e attuali. In questo film ho notato una libertà diversa dagli altri rispetto alla sceneggiatura e alle battute. Forse perché era fresco dal film di Gaspar Noé (‘Vortex’, dove è stato il protagonista maschile, ndr.), in cui ha improvvisato tutto il tempo. Per quanto riguarda la direzione degli attori, l’ho trovato ancora più attento e ancora più libero: pretendeva da noi che a ogni ciak facessimo qualcosa di diverso. Si annoiava se dicevamo la stessa battuta allo stesso modo, lasciava che la macchina andasse perché si aspettava che noi mettessimo qualcosa di nostro. In questo l’ho trovato rinnovato. È il segno dei grandi artisti: quello di crescere sempre, di essere senza età.”
 

Asia, cosa si aspetta per ‘Occhiali neri’, presentato in un gala speciale al festival del Cinema di Berlino?
A.A. “Io non mi aspetto mai nulla, perché così la vita mi sorprende sempre. Una cosa la so: questo è un film molto potente, che non farà solo paura, ma farà anche pensare e renderà orgoglioso tutto il Paese. Un maestro così, che viene celebrato ovunque, deve renderci orgogliosi. Io per prima, che sono la figlia.”