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"Il viaggio del Principe", favola ma non troppo

Cinema

Bruno Ployer

Animazione da maestro per una storia di amicizia, paura, frontiere della conoscenza. Il film dell'ottantunenne Laguionie arriva in sala

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Fin troppo facile vedere l’umanità nelle scimmie protagoniste del film animato “Il viaggio del Principe”: il loro aspetto, filtrato dal disegno e dalla regia del maestro francese dell’animazione Jean-François Laguionie e di Xavier Picard, non è poi così diverso da quello degli uomini e poi comunicano con le parole, portano vestiti, vivono in società, subiscono i pregiudizi che frenano l’incontro con l’altro. Eppure questo film, in sala dal 16 settembre, ha la poesia, la tenerezza e la crudeltà di una favola nata dalla fantasia e non solo dall’osservazione.

 

La storia è quella di un vecchio principe che sbarca in una città a lui sconosciuta. Viene accolto da un giovane che cerca di stabilire con lui un modo di intendersi e lo porta nella sua famiglia.  I genitori lo accolgono: sono scienziati banditi per aver affermato che esistono anche altre civiltà di scimmie. Il Principe arriva poi al cospetto degli accademici, che si rifiutano di accettare che esista un mondo sconosciuto: sono troppo orgogliosi della loro comunità, del loro sviluppo tecnologico e industriale per aprirsi di slancio al prossimo. Le loro conoscenze sono anche il loro limite.

“Il viaggio del Principe” si svolge in uno scenario che ci ricorda il 1800 da poco industrializzato, illuso di poter prendere il sopravvento sulla natura, completamente votato al progresso e alla conquista. Gli autori hanno spiegato come l’animazione fosse per loro la scelta più sensata per raccontare la paura del “diverso” attraverso una dimensione poetica. La realizzazione ha richiesto due anni di lavoro e una squadra di oltre 150 professionisti.

 

"Il viaggio del Principe" arriva finalmente nelle sale italiane dopo la presentazione alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro e dopo le lunghe chiusure dell'emergenza Covid: era infatti uscito in Francia a dicembre 2019 e come tanti altri film ha dovuto aspettare molto prima di raggiungere il grande schermo.