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I film di Sky Cinema di questa settimana scelti da Gianni Canova

Cinema sky cinema

Gianni Canova

Ecco i due film di Sky Cinema scelti dal Cinemaniaco assolutamente da non perdere questa settimana. Sono "Grazie a Dio" di Francois Ozon e  "A Taxi Driver" di Hun Jang

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Grazie a Dio di Francois Ozon (mercoledì 17 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Due)

Qualcuno lo definisce l’equivalente francese di Il caso Spotlight, il film di Tom McCarthy che nel 2015 vinse l’Oscar denunciando gli abusi sessuali su minori compiuti da oltre 70 sacerdoti dell’Arcidiocesi di Boston. Grazie a Dio di François Ozon si ispira infatti a un’analoga storia vera. Quella di padre Bernard Preynat, molestatore seriale di piccoli scout nella Lione degli anni Ottanta, un sacerdote ormai più che settantenne che non ha mai negato i suoi crimini ma che fino all’uscita del film non era mai stato né processato né giudicato.
 

Ozon regista eclettico, sensibile, misurato riesce a portare sullo schermo la vicenda a partire dalla denuncia di tre delle giovani vittime che dopo 25 anni di silenzio trovano il coraggio di parlare e di chiedere giustizia.

 

Grazie a dio non è un j’accuse urlato ed esagitato. Ozon (che ricordiamo per film forti ed eleganti come Sotto la sabbia e Giovane e bella) non cede mai alla facile polemica o alla retorica indignazionista, anzi evita la tentazione del pamphlet scandalistico, mantiene la giusta distanza e a tratti sembra quasi distaccato, ma il risultato è un film che fa riflettere dall’inizio alla fine concentrandosi soprattutto sul percorso interiore delle vittime.  

 

Strutturato come un racconto epistolare, con una voce fuoricampo che legge mail e comunicazioni, nonostante Ozon tenga fredda la temperatura emotiva è un film che brucia perché sorretto dalla volontà, lucida e determinata, di dare voce a uomini che, come è stato scritto, “da bambini hanno subito cose che un bambino non dovrebbe mai subire”.

 

Anche grazie allo scalpore suscitato dal film, che ha vinto l’Orso d’argento al Festival di Berlino, nel luglio 2019 il tribunale ecclesiastico ha dimesso padre Preynat dallo stato ecclesiale, applicando nei suoi confronti il massimo della pena.

Grazie a Dio di Francois Ozon

A Taxi Driver di Hun Jang (Martedì 23 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Due)

Un taxista coreano e un fotoreporter tedesco. Sono i due protagonisti del film coreano A Taxi Driver, che nel 2017 ha ripercorso e ricostruito la storia della rivolta studentesca scoppiata a Gwangiù, nel sud del paese, nel maggio 1980.

 

Il taxista, vedovo, indebitato, interpretato da Sang Kang-ho già protagonista di Parasite qualunquista, esemplare emblematico del “tassinaro” di qualsiasi paese, imbarca sul suo taxi un fotoreporter tedesco disposto a sborsare una cifra esorbitante per essere accompagnato a Gwangiu, dove l’esercito e i militari stano reprimendo nel sangue una rivota studentesca che il regime vuol tenere nascosta.

 

Come nel film Oscar Green Book, anche qui due personaggi diversissimi e per molti versi agli antipodi intraprendono un viaggio a bordo del taxi color mela verde che li immerge in una delle pagine più oscure della storia coreana recente che cambia per sempre le vite di entrambi.

 

Il film è diviso in due parti. Nella prima prevalgono i toni da commedia, si sorride spesso, il tassinaro sembra quasi una maschera da commedia all’italiana. Nella seconda parte invece sullo schermo irrompe la tragedia della storia.

E allora i primi piani lasciano il posto a campi lunghi, plongé e panoramiche dall’alto, per mostrare in un ampio campo visivo la strage compiuta dall’esercito inviato dai generali di Seoul. L’inserimento di immagini di repertorio e le riprese in slow motion delle esecuzioni rendono la denuncia ancora più bruciante.

 

Chi conosce bene la storia recente della Corea mi ha garantito che la strage di Gwangiù è una ferita ancora aperta nella coscienza e nella memoria collettiva sudcoreana, tanto che il vero nome del taxista che ha protetto il reporter tedesco consentendogli di far conoscere al mondo cosa era successo, è stato rivelato solo dopo l’uscita del film.

 

In Corea A Taxi Driver ha avuto un successo incredibile con oltre 12 milioni di spettatori, ma anche il pubblico di tutto il mondo è rimasto avvinto da una storia che coinvolge in profondità a livello emozionale raccontando la parabola di un uomo qualunque che prende coscienza della Storia e dei suoi orrori.

"A Taxi Driver" di Hun Jang