In Evidenza
altre sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

I film di Sky Cinema di questa settimana scelti da Gianni Canova

Cinema sky cinema

Gianni Canova

Ecco i due film di Sky Cinema scelti dal Cinemaniaco assolutamente da non perdere questa settimana. Sono "Sei minuti a mezzanotte" di Andy Goddard e "Le ragazze del Pandora’s Box" di Thom Fitzgerald

Condividi:

Sei minuti a mezzanotte (mercoledì 10 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Due)

1939. la Germania sta per invadere la Polonia e la guerra è ormai imminente. Ma nel sud dell’Inghilterra, in una località sul mare, c’è un collegio per sole ragazze dove i gerarchi nazisti hanno mandato le loro figlie e figliocce per imparare l’inglese ma anche il portamento nell’alta società, con l’intento di riportarle in patria prima dello scoppio della guerra. In questo collegio arriva un nuovo insegnante. In realtà è una spia, un agente segreto del governo britannico mandato nel college per carpire dall’interno i piani dei nazisti. La direttrice del college una sempre portentosa Judy Dench è ignara di tutto, così come lo sono le ragazze, che ascoltano la radio, fanno il saluto nazista e cantano gli inni tedeschi, senza rendersi conto di quel che sta per accadere. Ma una delle insegnanti è una spia delle SS, e quel che sta per succedere lo sa fin troppo bene.

Il regista Andy Goddard, che è noto soprattutto per aver diretto molti episodi della serie Downtown Abbey, è molto bravo nella ricostruzione storica, e sa come usare la fotografia, la scenografia e i costumi per ricreare il clima anche emozionale di un’epoca e di un periodo storico. Qui, ispirandosi a un’incredibile storia vera, confeziona un film che sta a metà fra la spy story e il dramma morale, e con indiscutibile abilità artigianale e sartoriale riesce a cucire le vicende dei singoli personaggi con le vicende drammatiche della grande storia mondiale.

Di mezzo c’è anche un cadavere, c’è il fattore tempo (i sei minuti per scagionarsi a cui allude il titolo del film…) e c ‘è un gioco di maschere, depistaggi e di doppi ruoli.

Per cui a poco a poco ci rendiamo conto che quella che sembrava solo una scuola in realtà è il campo di battaglia fra opposti servizi segreti, che manovrano nell’ombra per condizionare insieme i destini individuali e le svolte della Storia.

Judy Dench, che ricordate tutti nei panni di M nella saga di 007 da GoldenEye a Spectre, sembra ormai abbonata ai ruoli di spia: basta che appaia lei e subito si sente odore di complotto nell’aria e sullo schermo.

Sei minuti a mezzanotte

Le ragazze del Pandora’s Box (domenica 14 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Due)

C’è una sorta di astuto paradosso alla base del film che vi propongo oggi. Possiamo sintetizzarlo così: una matura signora texana, direttrice del coro della chiesa locale, conservatrice e puritana, eredita dal figlio precocemente scomparso una proprietà decisamente singolare: un Drag Queen Club a San Francisco.

La signora va in California, per il funerale del figlio immaginate il suo stato d’animo: sconcerto, rifiuto, imbarazzo. Ma è solo la prima reazione a caldo. Superata la quale prende visione del locale e decide di salvarlo dal fallimento.

E per farlo tira fuori una trovata geniale: allestire uno spettacolo originale con musica e canzoni dal vivo in grado di attrarre un pubblico più vasto.

La signora, a suo tempo costretta dal marito a ripudiare il figlio, si trasforma a poco a poco in una fantastica madrina non solo per l’inconsolabile ex-compagno ma per tutti i bizzarri artisti che si esibiscono nel Club

Ed è su questo déplacement, su questo brusco spostamento della protagonista in un contesto socio-culturale tanto diverso dal suo, che il film gioca gran parte delle sue carte comiche,in un per fetto mix di comico e drammatico secondo le più collaudate ricette dell’entertainment hollywoodiano.

L’attrice australiana Jacki Weaver piccola di statura, ma tosta e determinata, dà alla protagonista verità e credibilità disegnando un bel percorso di accettazione del lutto e del diverso: per sopravvivere alla perdita del figlio, la donna esplora il mondo in cui il figlio viveva e lo accetta.

Il film, sempre in bilico fra ironia e buoni sentimenti, racconta questo percorso di conquista, che porta la protagonista, prima di tutto, all’accettazione di se stessa e alla scoperta della libertà di essere ciò che senti e ciò che vuoi. 

Con un finale di gioia e di canto che di questi tempi è quasi un toccasana per gli occhi, per la mente e per il cuore.

Le ragazze del Pandora’s Box