Tommy Weber dirige il film tratto dall'omonima graphic novel del fumettista francese Alfred. Le riprese tra il Lazio, la Campania e la Francia.
Dopo i primi giorni di riprese tra la provincia di Frosinone e di Rieti (Fumone, Civitavecchia di Arpino, Casalvieri), la troupe si è spostata tra Castel Volturno, Napoli e sull’isola di Procida per finire in Francia, in Normandia. Il film, tratto dall’omonima graphic novel del fumettista francese Alfred e già vincitrice del Fauve d'or al "Festival International de la Bande Dessinée d'Angoulême", racconta la storia di due fratelli, separati dal tempo e dal loro carattere, e del loro viaggio di ritorno in l'Italia, verso casa, nell’estate del 1956. Francesco di Leva e Antonio Folletto interpretano rispettivamente Fabio e André.
LA STORIA
I due fratelli non si vedono da 15 anni, da quando Fabio ha lasciato la casa della sua famiglia a Procida per combattere al fianco delle camicie nere di Mussolini. Il padre è appena morto e da sua ultima volontà André è andato in Francia a cercare il fratello affinché assista ai funerali. Inizia così un lungo viaggio in macchina per raggiungere l’isola natale, attraverso paesaggi traumatizzati dalla guerra; la stessa guerra che ha separato Fabio e André e che offrirà ai due fratelli l’occasione di riavvicinarsi.
NOTE DEL REGISTA TOMMY WEBER
“Ho avuto la fortuna di scoprire questo fumetto- dichiara il regista-che mi si è imposto come un'opera universale il cui centro narrativo è la riconciliazione, non solo di due fratelli di diversi pensieri e idee politiche ma di tutti i Paesi d’Europa fuoriusciti dal conflitto mondiale che li aveva straziati, uccisi, dilaniati nel corpo e nella mente. Nel 1956 la guerra è finita da undici anni: il nostro vecchio mondo ferito si sta reinventando a pieno ritmo, eppure molti sono ancora intrappolati dal trauma di ciò che è stato. Come l'Italia e la Francia, queste sorelle latine che hanno combattuto, si sono alleate, si sono battute, anche André e Fabio sono, nonostante tutto, irrimediabilmente legati. Il dopoguerra è il periodo più simbolico e potente per parlare di ricostruzione: per i nostri eroi si tratta proprio della ricostruzione della loro fratellanza”.