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Omaggio a Sergio Corbucci, maestro dello spaghetti western

Cinema sky cinema

Nel decimo anniversario della scomparsa del regista italiano, Sky Cinema Action gli rende omaggio con i western "Il Mercenario" e " Johnny Oro"

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1º dicembre 1990 ci lasciava a Roma il regista Sergio Corbucci, considerato uno dei maestri dello “spaghetti western” e particolarmente apprezzato da Quentin Tarantino. A 30 anni dalla morte, Sky Cinema Action gli rende omaggio con due film da lui diretti, a partire dalle 17.35: IL MERCENARIO, il western con Franco Nero e Jack Palance, accompagnato dalle musiche di Ennio Morricone; e JOHNNY ORO, western in cui un temuto bandito si allea con gli Apache per vendicarsi del cacciatore di taglie che ha ucciso suo fratello.

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Il Mercenario

La sceneggiatura e il progetto erano inizialmente destinati a Gillo Pontecorvo ed erano previsti come protagonisti Peter O'Toole, Burt Lancaster e Antonella Lualdi. In seguito la produzione decise di ingaggiare Sidney Poitier e di spostare la vicenda in Africa, ma Pontecorvo si ritirò dal progetto, motivando che non gli piacevano i western.

Successivamente la regia venne quindi affidata a Sergio Corbucci e come protagonisti vennero scelti Franco Nero (nella parte del polacco) e James Coburn (nella parte del mercenario americano), ma la produzione non riuscì ad accordarsi con Coburn. La parte del mercenario polacco andò quindi a Nero e il ruolo del messicano a Tony Musante, quando questi subentrò nel progetto. Per il ruolo era stato pensato anche Eli Wallach.

Johnny Oro

La pellicola fu girata nel 1965 ma distribuita nelle sale solo a partire dal 15 luglio 1966, in seguito all'enorme successo di Django, che in realtà fu realizzato successivamente Fu il primo film di questo genere interpretato da Mark Damon, giunto inizialmente in Italia per interpretare il protagonista dell'episodio di Boccaccio 70 diretto da Luchino Visconti, che poi gli preferì Tomas Milian.

Mark Damon è abbigliato come il Paladin interpretato da Richard Boone nel serial western Have Gun - Will Travel, di cui Sergio Corbucci era un fan.

All'estero, nel titolo del film campeggiava il nome di Ringo, per sfruttare il successo che avevano avuto i due film di Duccio Tessari: Una pistola per Ringo e Il ritorno di Ringo.