Domenica 21 giugno alle 21.15 arriva su Sky Cinema Due “L’ospite – Un viaggio sui divani degli altri”. Una commedia Italiana fuori dagli schemi
“Io ho l’impressione che si viva l’amore come un virus: arriva, lo prendi, poi sfebbri e ti passa.” Duccio Chiarini
UN PRESERVATIVO GALEOTTO
Un preservativo che si rompe, mettendo in crisi i delicati equilibri di una coppia di giovani come tante altre. Lei ha la sensazione di dover dare una svolta alla sua esistenza e confessa di averne abbastanza della routine domestica, di non sopportare più le sue mutande, i sughi della suocera, il lavoro precario, il vecchio divano da sistemare. Lui, sorpreso da un’improvvisa velleità genitoriale, sostiene di detestare “quelli che si lasciano senza provarci, quelli che buttano via le cose, che fanno e disfano le coppie come se niente fosse” ed è alla disperata ricerca di un gesto, una frase, un’intuizione che possa arrestare il corso degli eventi.
LE LEGGI DELL’OSPITALITA’
Allora, in cerca di consigli risolutivi, diventa un “ospite” di coppie di amici, oltre che dei genitori, ma scopre che le relazioni fra le persone sono diverse da come appaiono e la stabilità che dava per scontata è messa a dura prova da una volubilità sentimentale che sembra un po’ lo specchio dei tempi. Quella che si prospetta è una sorta di “odissea sui divani degli altri”, alla ricerca di un nuovo equilibrio in un mondo in cui ogni coppia sembra infelice a modo suo.
IL PRECARIATO DEI SENTIMENTI
Il risultato è una commedia sulla vulnerabilità dei legami affettivi, sul precariato dei sentimenti, che coinvolge una generazione “iperformata”, superspecializzata, ma in costante difficoltà a trovare una realizzazione soddisfacente sul piano del lavoro (il protagonista è alle prese con un libro su Calvino in attesa di pubblicazione da un paio d’anni). Un “romanzo di formazione tardivo”, come lo ha definito il regista, che mette a fuoco quella delicata fase di passaggio legata alla fine di un amore e al disperato, per certi versi ridicolo, tentativo di arrestare il corso degli eventi.
IL PUNTO DI VISTA DI UN UOMO FRAGILE
Al centro del film c’è il punto di vista di un uomo fragile, disarmato, disorientato, che genera un racconto dal ritmo svagato e un po’ ondivago, che non ci offre delle soluzioni, ma che ci porta forse alla fine a rivalutare un sentimento un po’ fuori moda: la tenerezza. La tenerezza di cui parla Thony (l’attrice-cantante scoperta da Paolo Virzì qualche anno fa) di fronte ai boxer comprati al protagonista dalla mamma, dopo un incontro amoroso andato in bianco. “Belline le tue mutande, fanno tenerezza,” gli dice lei. “Non è proprio il massimo,” risponde lui. “Perché? Lo dici te,” ribatte lei.
LA LEGGEREZZA DEL TOCCO
Dopo Short Skin, presentato al Festival di Venezia nel 2014, il fiorentino Duccio Chiarini si conferma un regista interessante, e ci propone una commedia agrodolce molto ben scritta (la sceneggiatura è stata finalista al premio Solinas) caratterizzata da una insinuante malinconia esistenziale e da una particolare “leggerezza del tocco.”