Un docu-film sull'archivio segreto del ghetto di Varsavia. Si intitola Chi scriverà la nostra storia e arriva al cinema il 27 gennaio. Lo abbiamo visto in anteprima al Memoriale della Shoah a Milano
(@BassoFabrizio)
E' tutto blindato. Tranne la storia e la memoria. Che si respirano anche solo leggendo la scritta Memoriale della Shoah a Milano. Dentro ci sono angoscia e speranza. Ma soprattutto c'è quel binario 21 dal quale partivano i treni per i campi di sterminio a ricordarci che...mai più. Siamo nel ventre aperto della Stazione Centrale di Milano. Nelle sue viscere c'è il Memoriale della Shoah. Una processione di studenti, turisti, curiosi e gente comune che vuole conoscere e non scordare. Il 27 gennaio arriva al cinema Chi scriverà la nostra storia, un documento epocale per la storia dell'Olocausto che ci porta nel Ghetto di Varsavia dove nel novembre del 1940 i nazisti rinchiusero 450mila ebrei. In quel contesto di disperazione, vessazione e morte un team di giornalisti, ricercatori e uomini della comunità hanno costituito un gruppo segreto, chiamato Oyneh Shabes, ovvero La gioia del sabato in yiddish, che ha raccolto e seppellito circa 60mila documenti destinati a testimoniare quanto accaduto, destinati a sopravvivere alla guerra e a raccontare la verità. A presiedere questo gruppo di coraggiosi che fu decimato dalle persecuzioni razziali fu lo storico Emanuel Ringelblum. La loro storia è raccontata nel docu-film Chi scriverà la nostra storia, diretto da Roberta Grossman e prodotto da Nancy Spielberg: sarà nelle sale cinematografiche dal 27 gennaio (Wanted Cinema e Feltrinelli Real Cinema). Lo ho visto in anteprima nell'Auditorium.
Siamo nel novembre del 1940 quando, imprigionati dai nazisti 450mila ebrei si ritrovano sequestrati nel ghetto di Varsavia. Una squadra di giornalisti, ricercatori e capi della comunità, capitanata dallo storico Emanuel Ringelblum, denominata Oyneg Shabes, iniziò a combattere le menzogne e la propaganda nazista con carta e penna bandendo armi e violenza. Oyneg Shabes racconta la vita nel ghetto dal punto di vista ebraico. Ha commissionato diari, saggi, storie, poesie e canzoni e ha documentato le atrocità naziste con testimonianze oculari riuscendo a far arrivare sino a Londra i resoconti sugli stermini perpetrati dai tedeschi. Mentre i treni deportavano la popolazione verso le camere a gas di Treblinka e il ghetto veniva incendiato, Oyneg Shabes seppellì 60mila pagine di documenti sperando che l'archivio sopravvivesse e giungesse in mani capaci di comprendere la dolorosa importanza di quelle testimonianze. Tra immagini dei testi d’archivio, nuove interviste e filmati d'epoca completati da ricostruzioni storiche, lo spettatore vivrà la drammatica realtà del ghetto e comprenderà il valore di quella resistenza. Nella versione originale le voci narranti sono della tre volte nominata agli Oscar Joan Allen e del premio Oscar Adrian Brody. Il documentario è un viaggio in animi umani tormentati, consapevoli che la morte era quotidianità. Eppure mai hanno sacrificato l'ironia alla disperazione. La loro forza è stata di urlare la verità al mondo.
In occasione della Giornata della Memoria, l’annuale commemorazione internazionale delle vittime della Shoah che si celebra il 27 gennaio, come ogni anno su Sky molti appuntamenti per non dimenticare. Su Sky Cinema si parte lunedì 21 gennaio, con un’intera Settimana della Memoria: dal 21 al 27 gennaio Sky Cinema Hits (canale 304 di Sky) dedica la programmazione serale ad alcuni film che hanno scelto di raccontare la persecuzione e il genocidio degli ebrei e gli orrori perpetrati dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale