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Se la strada potesse parlare: l’amore contro il razzismo

Cinema
© Lucky Red

In occasione dell’uscita nelle sale del film Se la strada potesse parlare di Barry Jenkins (dal 24 gennaio con Lucky Red), Sky Cinema Cult manda in onda qualche minuto in anteprima del film. Appuntamento lunedì 21 gennaio alle 20.50

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Se la strada potesse parlare di Barry Jenkins, già regista di Moonlight premiato con tre premi Oscar(miglior attore non protagonista, migliore sceneggiatura non originale e miglior film), racconta, allo stesso tempo, una grande storia d'amore, una grande famiglia nera e quel razzismo verso gli uomini di colore mai davvero sepolto negli States.

Il film, in sala con Lucky Red, dal 24 gennaio  (una breve anteprima andrà in onda su Sky Cinema Cult, lunedì 21 gennaio alle 20.50) non è altro che l'adattamento del romanzo omonimo (pubblicato in Italia da Rizzoli) di James Baldwin, scrittore afroamericano da sempre punto di riferimento dei movimenti per i diritti dei neri.

Siamo negli anni Settanta nel quartiere di Harlem, Manhattan. Di scena la storia di Tish (una straordinaria KiKi Layne) ragazza di Harlem che scopre di essere incinta del fidanzato Fonny (Stephan James), proprio quando questi finisce in prigione per un crimine (una violenza sessuale) che non ha commesso. Ma la ragazza, dolce e forte allo stesso tempo, ha dalla sua una famiglia che non la lascerà sola in questa tragedia e potrà così contare su ognuno dei suoi membri, sorelle e padre, e soprattutto sulla una combattiva ed empatica madre Sharon (Regina King).

Con l'aiuto della sua famiglia, Tish cercherà di dimostrare l'innocenza di Fonny anche se, come si dice nel film: "in America per quanto riguarda la giustizia ai neri le carte sono truccate". Tra le belle sequenze del film, già presentato in prima mondiale al Toronto Film Festival, e passato in concorso alla Festa di Roma 2018, davvero stupenda e piena di poesia la 'prima volta' di Tish e Fonny.

"Sì è vero, anche nel libro di Baldwin c'è l'idea che l'amore ti può salvare – ha avuto modo di dire il regista Jenkins -. Il fatto è che i neri hanno vissuto da secoli esperienze e vite  terribili, ma hanno, per fortuna, ancora dentro di loro la gioia e la bellezza che ti dà la forza di sopravvivere. E poi va detto – ha aggiunto - che nei suoi romanzi Baldwin cavalca due vie: "una molto romantica e sensuale e un'altra molto critica sul rapporto tra bianchi e neri".

 E ancora sull'amore e la solidarietà della famiglia di Tish che accetta con autentica gioia il fatto che lei sia incinta di un uomo in prigione: “L’amore e l'accoglienza verso questo bambino che deve nascere, dipende anche dal fatto che in quanto nero sarà in pericolo, dovrà combattere, c'è insomma anche un istinto protettivo verso di lui da parte di tutta la famiglia. Una cosa tipica nelle famiglie dei neri d'America".