Coco, recensione del film

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Il 10 settembre ci aspetta una straordinaria prima tv su Sky Cinema Uno e sul canale pop-ip Sky Cinema Animazione, con il titolo Disney/Pixar premiato agli Academy Awards come Miglior film d’animazione e per la Miglior canzone originale. Ecco la recensione di Coco, il racconto del viaggio fantastico nel mondo dei morti di un ragazzino appassionato di musica.

di Marco Agustoni


Gli Academy Awards non hanno fatto che confermare quanto già aveva decretato il pubblico, accorso in massa nelle sale per vedere il più recente titolo Disney/Pixar: premiato come Miglior film d’animazione e per la Migliore canzone originale (Remember Me di Robert Lopez e Kristen Anderson-Lopez), Coco era già diventato un classico prima che gli Oscar ne certificassero il successo.


Ora arriva l’occasione di vedere il film diretto da Lee Unkrich (coregista di Monsters & Co. e Alla ricerca di nemo) e Adrian Molina (storyboard artist, animatore e sceneggiatore Pixar qui al suo esordio alla regia) in prima visione tv, con l’appuntamento di lunedì 10 settembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno e in simulcast sul canale pop-up Sky Cinema Animazione.


Una recensione di Coco non può fare a meno di partire dall’ambientazione del film, che si svolge durante il tradizionale Dìa de los Muertos messicano, la colorata festa dedicata ai morti, in cui si ricordano i famigliari scomparsi con cibo, musica e costumi tradizionali. Perché il film Disney/Pixar è proprio così: al contempo malinconico ma festante, a tratti cupo, ma comunque sempre colorato, introspettivo ma dinamico.


La storia è quella di Miguel, ragazzino che vive nella cittadina di Santa Cecilia e sogna di diventare un grande musicista come il suo idolo, il leggendario Ernesto De La Cruz, ma è instradato dai suoi, che nemmeno vogliono sentir parlare di musica, verso un’onesta carriera all’interno del calzaturificio di famiglia.


Convintosi, in seguito a un incidente, di essere un discendente proprio di De La Cruz, Miguel decide di partecipare a una competizione canora che si svolge durante il Dìa de los Muertos. Rimasto senza chitarra, ruba quella del celebre musicista, ma dopo averla suonata viene catapultato nel regno dei morti in compagnia di Dante, un cane randagio suo amico. Qui, intenzionato a conoscere il suo avo, ma rischiando di non poter più tornare fra i vivi, farà conoscenza con lo sconclusionato Héctor, che lo aiuterà nel suo viaggio.


Mantenere questo equilibrio fra momenti di pura gioia e di commozione, fra vita e morte, non è impresa facile. Ma i tanti professionisti al lavoro sul film sanno il fatto loro e riescono nell’intento di confezionare un film d’animazione in puro stile Pixar. Così, Coco non si incaglia mai nelle sequenze più riflessive e malinconiche, evita le note stonate e prosegue sempre a ritmo spedito come una chiassosa e spensierata festa mobile.


L’iconografia “allegramente mortifera” del Dìa de los Muertos messicano contribuisce inoltre a rendere Coco una festa anche per gli occhi, tra colori accesi e calaveras paradossalmente fuori di testa. Le celebrazioni, ben lungi dal fermarsi, continuano a partire dal 10 settembre su Sky Cinema.


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