È stato premiato al Festival di Venezia, ha ottenuto 10 candidature e vinto un premio ai César: Frantz il film di François Ozon in cui realtà e finzione si scontrano, arriva su Sky Cinema Cult. Appuntamento da non perdere mercoledì 2 maggio alle 21.00.
È stato premiato al Festival di Venezia, ha ottenuto 10 candidature e vinto un premio ai César,
il film Frantz di François Ozon arriva su Sky Cinema Cult merrcoledì 2 maggio alle 21.00. La pellicola dirige magistralmente una storia, premiata al Festival di Venezia 2016, in cui realtà e finzione si scontrano.
Germania, 1919. Anna è una giovane donna tedesca in lutto per la morte al fronte dell’amato Frantz, il futuro sposo morto al fronte durante la Prima Guerra Mondiale. La ragazza vive con i genitori del suo fidanzato defunto, i quali la amano come una figlia. Un giorno al cimitero, sulla tomba del suo amato Frantz, Anna scorge un ragazzo in lacrime. Scoprirà che si tratta di Adrian, un amico francese del suo Frantz conosciuto a Parigi frequentando tra musei e Café. Entrato in seno alla famiglia dell'uomo, diventa proiezione e conforto per i suoi genitori che assecondano la simpatia di Anna per Adrien. Ma il mondo fuori non ha guarito le ferite e si oppone a quel sentimento insorgente. Adrien, schiacciato dal rancore collettivo e da un rimorso che cova nel profondo, si confessa con Anna e rientra in Francia. Spetta a lei decidere cosa fare di quella rivelazione. Ma la vita di Anna subirà un’altra virata imprevista.
Ozon racconta questa storia con mano registica estremamente sicura e stile elegante, con sequenze girate in un bianco e nero non tagliente. I primissimi piani dei due protagonisti divengono, così, non solo elementi visuali ma aperture narrative verso l’interiorità dei personaggi, questi ultimi mai banali e prevedibili.
Nel film vengono fuori linee di interpretazioni o sviluppo come: la formazione sentimentale di una giovane donna, la questione, se vogliamo “politica” di una fratellanza impossibile, i testi quasi da psicanalisi, l’arte, il lutto e la voglia di vivere, nonostante ogni cosa. Ma alla fine, tutto si gioca sempre su un altro piano, quello che segna la distanza tra la materia viva dei sentimenti e la loro espressione.