Appuntamento domenica 8 aprile alle 21.15 su Sky Cinema Uno - Sean Penn dirige Javier Bardem, Charlize Theron, Adèle Exarchopoulos e Jean Reno nel racconto di un’esperienza umanitaria durante la guerra civile in Liberia. La direttrice di una ONG e un chirurgo che opera sul campo s’innamorano, ma i differenti ideali li porteranno presto a trovarsi uno contro l’altra
Il tuo ultimo sguardo: war drama più love story. Un connubio a tratti difficile, soprattutto se la guerra in questione è quella che ha insanguinato brutalmente la Liberia per quasi tutti gli anni Novanta fino al 2003. Una guerra fatta di barbarie e crudeltà. Non perché esistano guerre meno brutali di altre, ma perché qui, forse, la miseria e la disinformazione sono stati elementi che hanno contribuito a rendere "lecite" anche le efferatezze più pesanti. Si ricorda con orrore lo spaventoso numero di bambini-soldati reclutati, imbottiti di droga e mandati a morire. Trattati come armi umane, oggetti e non come persone. Vicende raccontate nel quinto film da regista di Sean Penn, presentato in concorso al 69° Festival di Cannes, e che fa da sfondo alla storia d’amore tra Wren Petersen (Charlize Theron), direttrice di una ONG che opera in Liberia, e Miguel Leon (Javier Bardem), chirurgo spagnolo che opera sul campo. I due si incontrano e si innamorano, si prendono, si lasciano e si riprendono. Un sentimento ostacolato da una diversa visione sulla politica da adottare nelle situazioni d’emergenza. Wren, straziata dall’orrore che ogni giorno mette a dura prova anima e cuore, decide di abbandonare, adoperandosi diplomaticamente per i diritti dei rifugiati. Miguel, invece, procede sul campo perché convinto che agire e soccorrere in prima persona sia il solo modo per dare un contributo agli altri e dare significato al proprio impegno personale.
Amore, guerra, politica, missioni sanitarie e organizzazioni umanitarie. Tanti aspetti da tenere sotto controllo in un unico film. Forse è questo il punto di forza del Tuo ultimo sguardo: focalizzare l’attenzione sui vari aspetti, alternare scenari e primi piani, per renderci partecipi di tutte le sfaccettature di una realtà comunque difficile e complessa.