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Canova e Castelnuovo parlano della nuova rubrica di Cinepop: Sì o No

Cinema

M. Beatrice Moia

È in partenza Sì o No, la nuova rubrica di Cinepop che vede protagonisti Gianni Canova e Francesco Castelnuovo  in un format che ricalca i modi e i tempi di una semplicissima pausa caffè. Durante la loro chiacchierata spuntano a ruota libera, in modo spontaneo e immediato, opinioni e pareri sui film presi in considerazione di volta in volta.

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Quante volte, accendendo la tv sui canali Sky Cinema vi siete imbattuti in Gianni Canova e Francesco Castelnuovo? Chi può contarle? Sì, perché i due esperti di cinema lavorano tanto, lavorano sempre… o quasi. La nuova rubrica di Cinepop racconta le opinioni di entrambi, Canova e Castelnuovo, come fossero al bar, davanti a una tazzina di caffè. Naturalmente per parlare di film.  È proprio questo lo spirito di Sì o No, confessarsi senza filtri tutto quello che ognuno vorrebbe sapere su trame, contenuti, protagonisti e retroscena.

Cosa succederà? Loro ce l’hanno raccontata così.

 Un buon motivo per guardare questa rubrica?

Castelnuovo. La forza di questa rubrica sta nell’opportunità di portare sullo schermo dialoghi senza copione.

Canova. Togliendoci la maschera. Io quella del “cinemaniaco” e tu quella di Francesco Castelnuovo.

Castelnuovo. Però si potrebbe dire che la maschera la portiamo anche qui, in qualche modo. È una maschera diversa perché ci rende molto simili a come siamo nella vita reale. Ovvero quando io e Gianni ci divertiamo a parlare, anzi a parlottare di cinema a ruota libera, con lo stile di darsi sulla voce, interrompendoci…

Canova. E anche avere la libertà di farci quel tipo di domande che in altri contesti non potremmo fare. Ad esempio, riguardo a un film, chiedere e affermare cose come: “Quando l’hai visto, con chi l’hai visto, con chi vorresti vederlo, lo rivedresti, non lo rivedrei mai, cosa hai mangiato prima, hai bisogno di un caffè, ti annoi spesso, io durante il film ho dormito, io quel film non l’ho visto”. Ecco, facciamoci una confessione. Hai mai parlato di un film che non avevi ancora visto?

Castelnuovo. Bè, sì, qualche volta è capitato ma…

Canova. Ma non diremo mai a quali film ci riferiamo.

Castelnuovo. In ogni caso, riassumendo, questa rubrica è un modo per rispondere ad alcune domande che ci vengono solitamente fatte per strada o alle cene. Non so, ad esempio: “Perché secondo te quel film ha vinto l’Oscar?”.  Cioè, la nostra non sarà una rubrica tradizionale. Non presenteremo semplicemente pellicole. Sarà una chiacchierata tra noi.  Speriamo che gli spettatori possano trovare in quello che noi ci raccontiamo qualcosa di interessante.

In che modo si svolgerà il vostro confronto?

Canova. Parleremo di due film e ne diremo i pro e i contro. Saranno film che entrambi apprezziamo, ma con sfumature o pesi diversi.

Castelnuovo. Cercheremo sempre di trovare una scena per cui quel film valga la pena di essere visto o una scena che invece potrebbe aver deluso. Per esempio io parlerò di La La Land e se dovessi selezionare una scena memorabile per questo film sceglierei quella del provino finale di Emma Stone.

Canova.  Ma perché tu sei un “attor centrico”, io invece sono un “mdp centrico” e quindi per quanto riguarda La La Land scelgo il piano sequenza iniziale.

Castelnuovo. Però quello l’hanno già fatto in passato, Gianni. L’aveva fatto Godard, l’aveva fatto Fellini…anche se sì, tu potresti dirmi la stessa cosa sulla scena del provino…

Quindi sì, diremo una cosa da cui siamo stati colpiti e poi individueremo anche una sorta di neo del film, in modo da offrire una visione completa. Per esempio, di Moonlight, diviso in tre capitoli a seconda delle varie fasi della vita del protagonista, quella che trovo più debole è l’adolescenza. E trovo interessante che in un’ arte – il cinema appunto - in cui tutti esaltano la giovinezza-  da James Dean fino a Boyhood - Moonlight invece ci dice che si può vincere un Oscar parlando di infanzia ed età adulta senza per forza esaltare l’adolescenza. Di Moonlight mi ha colpito questo.

Canova. A me ha colpito che abbia vinto l’Oscar…

 

In cosa ti senti più forte del tuo collega?

Castelnuovo. Nel cinema di Russ Meyer. Anzi, probabilmente Gianni è più forte di me.

Canova. Ho visto un solo film…

Castelnuovo. Ma dai, anch’ io. Era una battuta!

Castelnuovo. Non sono più forte di Gianni in niente, ho solo da imparare da Gianni.

Canova. Non è vero. Tu sei sicuramente più forte di me nella dimensione istituzionale del cinema (Oscar David, ecc.).

Castelnuovo. A livello di conoscenze però non c’è paragone.

Parlando di interessi, più che di competenze, al top delle mie passioni metterei la commedia americana un po’ demenziale da Mel Brooks in poi. E non importa che sia un cinema un po’ commerciale…

Canova. Per me il contrario, invece. Per quanto mi riguarda il top sono i film che fanno piangere. I film che producono secrezioni corporee sono i migliori.

Previsioni per gli Oscar?

Castelnuovo. Parlo anche a nome di Gianni. Facciamo il tifo per tre film : L’ora più buia, La forma dell’acqua e Tre manifesta Ebbing, Missouri.

Canova. Penso che L’ora più buia e Tre manifesti a Ebbing Missouri possano vincere senza problemi il premio per il miglior attore e la migliore attrice, mentre La forma dell’acqua il premio per il miglior film. Spero invece che il premio per il miglior film straniero lo vinca The square o Loveless.