In Evidenza
altre sezioni
Altro

Jerry Calà Show canta e racconta l'estate dell'esistenza

Cinema
Jerry Calà Show, sullo sfondo la foto di un giovanissimo...Jovanotti

Un viaggio lungo mezzo secolo, un solco nella nostalgia con nocchiero Jerry Calà, che col suo spettacolo teatrale ci ha fatto rivivere tanti momenti del cinema, della musica e del costume italiano. Vi raccontiamo il Jerry Calà Show mentre su Sky on Demand è possibile, fino al prossimo 31 marzo, vederlo in Chicken Park, la sua parodia di Jurassic Park

Condividi:

(@BassoFabrizio)



Abbronzatissimi, Sapore di Mare, Vacanze di Natale, Chicken Park (fino al 31 marzo su Sky on Demand), i Gatti di Vicolo Miracoli e ancora Yuppies. Jerry Calà è l'amico dei tempi più lieti, quello che trasforma una serata in una estate senza tempo. Abbiamo visto il Jerry Calà Show al Teatro Nuovo di Milano, uno dei templi riconosciuti dell'avanspettacolo, e con i suoi anedotti, le sue canzoni, le sue battute siamo tornati agli Anni Sessanta (anche se lui ama gli Ottanta e i Novanta) per poi ritrovarci immersi in un oggi col sorriso. Alle sue spalle immagini di molti dei suoi film, copertine (come si chiamavano una volta) di dischi, gli omaggi a Battisti, Dalla, Jovanotti, Califano, ai Righeira e a molti altri protagonisti di quelle stagioni che triangolavano tra Cortina, la Versilia e la Romagna. Il pubblico chiamato a partecipare, invitato a ballare...e poi chicche quali Verona Beat e Prova. Non sono mancati Enzo Jannacci e Cochi e Renato e neanche due bellezze sul palco, Sara e Stefi.

Abbracciando alcuni momenti dello spettacolo ecco l'emozione del primo incontro con quell'icona di bellezza che è Stefania Sandrelli: "Quando me la sono trovata di fronte le ho detto signora Sandrelli non sono bello piaccio. Eravamo al Vip dì Cortina". Poi si sofferma, sull'ilarità, generale sul come si sono esteticamente modificate le zone intime delle donne, ha consigliato nelle serate tra amici di non portare mai la chitarra "perché mentre io suonavo gli altri si baciavano" e poi c'è Ancora in versione swing. A proposito di Cortina, Calà raconta che "il freddo mi tagliava le corde vocali e quindi vado alla Capannina di Forte dei Marmi giusto in tempo per il primo ciak di Sapore di Mare che in questi giorni compie 35 anni. Carlo Vanzina mi ha dato parte del più pirla. E ho coniato la parola ciulare, più edulcorata rispetto ad altri sinonimi".

I ricordi si accavallano, Jerry Calà sa come commuovere, far ridere e sorridere, sa come far scendere un velo di melanconia e poi farlo evaporare ricordando che "negli anni Ottanta ogni tre svelti c'erano due lenti per ramazzare ragazze". Gli occhi si arrossano quando intona Ciao mamma guarda come mi divertodi Jovanotti e anche quando racconta che per i suoi 40 anni gli fece gli auguri Vasco. È applauso fragoroso quando compare la foto di Franco Califano: "Che Dio l’abbia in gloria, è uno dei più grandi poeti del Novecento. Tutto il resto è noia". All'origine di tutto ci sono i Gatti di Vicolo Miracoli, ovvero lui, Franco Oppini, Umberto Smaila e Nini Salerno...capito?! (un loro tormentone del 1978, ndr). Eccoci al Derby di Milano, la fucina di più generazioni di geniali esseri umani, che si è sviluppato con la regia di Enzino Jannacci. Ancora una citazione di Lucio Battisti cui "tre accordi bastavano per una canzone senza tempo come...mare nero mare nero". Il gran finale è con i Gazebo e l'assioma "gli anni 80 tanta roba" e con un medley dei Righeira che "io chiamavo sfigheira perché già a giugno cantavano che l'estate sta finendo". E, se qualcuno non l'avesse capito..."l'’estate non è una stagione è uno stato d’animo". Che viaggio bello hai regalato, cinquant'anni di magie in due giri di Rolex, sublime Jerry.