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7 minuti: Michele Placido racconta il dramma del lavoro

Cinema

Appuntamento in prima tv venerdì 3 novembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno - Il tema della disgregazione dei diritti dei lavoratori in un film, ispirato a una storia vera, con Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi e Fiorella Mannoia dirette da Michele Placido. I proprietari di un'azienda tessile italiana cedono la maggioranza a una multinazionale. Sembra che non siano previsti licenziamenti, ma c'è una piccola clausola. Undici donne dovranno decidere per sé e in rappresentanza di tutta la fabbrica, se accettare.

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La crisi che ti sconvolge la vita, la precarietà, la mancanza di un futuro, lavori accettati senza tutele, la guerra tra poveri e il sindacato che non difende più. Tematiche attualissime che si ripropongono quotidianamente senza che nessuno possa dare una risposta definitiva. Un humus su cui Michele Placido costruisce il suo ultimo film 7 minuti, in onda su Sky Cinema Uno, venerdì 3 novembre alle 21.15.

Ispirato a una storia realmente accaduta in Francia dalla quale è stata tratta una pièce teatrale il “7 minuti” di Michele Placido mette in campo undici operaie di un'azienda tessile di Latina alle prese con un'assemblea sindacale che fa emergere le mille sfaccettature dei diritti sul lavoro in Italia oggi. Megacast al femminile (tra cui Cristiana Capotondi, Violante Placido, Ambra Angiolini, Ottavia Piccolo, Fiorella Mannoia, Maria Nazionale, Clémence Poésy, Sabine Timoteo e Anne Consigny), il film racconta come, scampate a possibili licenziamenti, alle operaie viene imposto un piccolo sacrificio. Ovvero ridurre la pausa pasto di sette minuti. Così queste undici donne del Consiglio di fabbrica dovranno decidere se dire sì o no a questo diktat.

"La spinta per questo film – aveva avuto modo di dire lo stesso Placido - è stata politica prima di tutto, un’attualità sotto gli occhi di tutti, quella della perdita di diritti, dell'accettare condizioni che mai pensavamo anni fa di dover accettare pur di lavorare. E nonostante tutto questo non è stato facile produrre il film, realizzato solo quando francesi e svizzeri sono entrati".