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Violette, un'asfissiante fame d'amore

Cinema

Violet Leduc è una delle più talentuose e dirompenti scrittrici francesi del secolo scorso, ma allo stesso tempo è un’anima tormentata, sola, alla morbosa ricerca di affetti. Martin Provost ha condensato tutto questo nel biopic Violette, magistralmente interpretato da Emmanuelle Devos, in onda sabato 26 agosto, alle ore 21.00, su Sky Cinema Passion

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Ha parlato di omosessualità, sesso, aborto in un’epoca in cui una tale sincerità, da parte di una donna, faceva borbottare la borghesia ben pensante. Ha amato morbosamente, ha odiato se stessa, si è condannata ad un auto isolamento pur cercando disperatamente il contatto con gli affetti. Violette Leduc è stata una scrittrice dirompente, scandalosa, triste, appassionata. Martin Provost, dopo il successo di Séraphine, le dedica il biopic Violette, in onda sabato 26 agosto alle ore 21.00 su Sky Cinema Passion, dove a interpretare l’artista francese, è una grandiosa Emmanuelle Devos (Sulle mie labbra, Il figlio dell’altra).

La pellicola, divisa in otto capitoli, narra la storia di Violette, poco conosciuta in Italia, ma estremamente importante nel panorama letterario d’oltralpe. Figlia illegittima di un padre assente e di una madre iperprotettiva, colpevole di averla fatta brutta, la donna scrive raccontando se stessa in modo aperto e sincero nei suoi tre romanzi più famosi L'asfissia (1946), L'affamata (1948), La bastarda (1964).

La storia delinea in modo delicato, attraverso sguardi, piccoli gesti e attimi fugaci, la vita della Leduc, sposata ad un uomo gay per scampare alla guerra, contrabbandiera sul mercato nero e infine meravigliosa narratrice della femminilità in tutte le sue declinazioni.

L’incontro di svolta è quello con Simone de Beauvoir (Sandrine Kiberlain), nel dopo guerra a Saint-Germain-des-Prés. Tra le due nasce una forte amicizia e la de Beauvoir, rendendosi conto del potenziale della compagna, la incoraggia a mettere su carta i suoi tormenti.

Quei tormenti che Provost rende dolorosi e tangibili, laddove le parole sembrano urla e i silenzi fanno rumore nel cuore degli spettatori.