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"The Guys Next Door" da New York al Festival Mix di Milano

Cinema
Sandro e Tata, Erik e Piccolina in Sardegna, nella casa di famiglia di Sandro - foto di Barbara Ferrara

L’edizione numero trentuno della kermesse dedicata al cinema, alla musica e alla cultura LGBT e Queer, propone una tre giorni di film, cortometraggi e documentari, tra questi: “The Guys Next Door” di Amy Geller e Allie Humenuk. Ritratto intimo di una famiglia allargata che si fa inno alla vita e regala gioia pura. L’appuntamento è al Piccolo Teatro Strehler di Milano, sabato 17 alle 22.30.

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di Barbara Ferrara

 

Giunto con successo alla sua trentunesima edizione, il Festival Mix di Milano propone anche quest’anno un calendario ricco di appuntamenti e spunti di riflessione. Cinquanta i titoli suddivisi nelle tre categorie, lungometraggi, documentari e cortometraggi e tre le giurie che per ciascuna di queste decreteranno un vincitore. Oltre a esperti e critici, attraverso l’app ufficiale del Festival la parola passa al pubblico: un quarto premio verrà attribuito dagli spettatori al miglior lungometraggio.

Luogo non solo fisico di incontro, apertura e dialogo, il Mix apre le danze con la straordinaria Isabelle Hupper, protagonista di Souvenir diretto dal fiammingo Bravo Defurne, il film, presentato al Toronto International Film Festival 2016, inaugura la manifestazione e fa da apripista alle altre storie raccontate sul grande schermo. Un caleidoscopio di emozioni, spesso controverse. Segreti, speranze, dilemmi, identità, rabbia, amore, famiglia e gender: temi e stati d’animo che fanno eco allo slogan del Festival: “Chi ama condivide”. E di condivisione allo stato puro si parla nel film The Guys Next Door, già presentato con grande successo al Festival del Documentario di New York. Il docu-film, diretto da Amy Geller e Allie Humenuk, dimostra che la felicità è sempre una scelta possibile e i protagonisti, Erik, Sandro, le loro due figlie Rachel Maria (Piccolina), Eleonora Francesca (Tata) e tutta la loro famiglia allargata, ne sono la prova vivente.

 

La storia è quella di una coppia gay sposata con due figlie avute grazie a una madre surrogata, amica della coppia e già mamma di tre figli adolescenti. Ma in realtà è molto di più. E lo si capisce fin da subito perché fa un certo effetto scoprire che a volte, i sentimenti non conoscono confini, né limiti. Sandro nella sua vita non si è mai dato per vinto. Ha da sempre desiderato una famiglia e dei figli. Ma è gay e vive in Italia, ciononostante non si arrende, del resto lotta fin dal giorno in cui è nato, e nella vita ci crede fino in fondo. Per questo corona il suo sogno, e per farlo è costretto a volare in America. A casa sua, a casa nostra, ancora oggi, non sarebbe possibile. E non si capisce perché. Perché l’amore “diverso” spaventa e perché chiamarlo diverso, diverso rispetto a cosa? Perché se due bambine hanno due papà e tra parentesi due mamme (Rachel, la madre surrogata, ha accolto nel suo utero gli ovuli di un’altra donna), devono essere considerate diverse?

 

Con scanzonata ironia, delicatezza e innocenza, The Guys Next Door dimostra quanto, rispetto all’amore, siano infondate le domande, i pregiudizi e le paure. In attesa della proiezione, Sandro ci ha raggiunto con un pensiero: "Ho rincorso il sogno di crearmi una famiglia, un desiderio che mi ha spinto con una valigia in mano in una solitaria diaspora newyorkese e ho trovato la chiave della felicità. Ama senza pensare, guarda senza giudicare: è questo il segreto della felicità e io l'ho scoperto attraverso le menti dei miei bambini".