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La Mummia è femmina e flirta con Tom Cruise

Cinema

Scopriamo le novità del nuovo remake del classico La Mummia con Sky Cine News. Tra i protagonisti del film Tom Cruise, Sofia Boutella, Annabelle Wallis e Russell Crowe e uno stuolo di zombie dall’antico Egitto. La pellicola, da non perdere, sarà nelle sale a partire da 9 giugno

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Di Michele Sancisi
 

“Maneggiatela con cura, ha più di 5000 anni” si raccomanda Annabelle Wallis, nei panni della bella archeologa che insieme a Tom Cruise ha appena dissotterrato il più antico personaggio della storia del cinema. Lo stesso ha fatto la Universal, ricordandosi di avere in magazzino una perla di 85 anni fa da spolverare e rimettere in circolazione opportunamente serializzata. Ed ecco “The Mummy”, stesso titolo del prototipo datato 1932. Il ruolo della star in locandina, che era del tenebroso Boris Karloff, passa al più atletico Tom Cruise che porta nel nuovo reebot (inizio di una nuove serie), molta più azione e un pizzico di ironia e sex appeal. Mentre al lato dark della storia pensa la minuta ma inquietante Sofia Boutella, attrice-ballerina vista in “Street Dance” e “Star Trek: Boyonde”, nelle spoglie della prima mummia femmina protagonista dello schermo e certamente la più carina.
 

Nella puntata di Sky Cine News del 7 giugno incontriamo il regista e le due attrici protagoniste  di “The Mummy”, che è stato girato tra Gran Bretagna e Namibia e approda nelle sale italiane l’8 giugno.



 

 

Il rilancio della mummia, che già nel 1999 aveva avuto un remake un po’ fracassone con Brendan Fraser protagonista, è il primo blockbuster di una nuova divisione produttiva che la Universal Studios ha varato per resuscitare tutti i suoi leggendari mostri di celluloide, da Dracula a Frankenstein, dall’Uomo lupo al Fantasma dell’opera, che ritorneranno a nuova vita nei prossimi anni sotto l’etichetta di Dark Universe. La storica sigla della casa di produzione con il mappamondo nello spazio si oscura come durante una eclissi e scopre il nuovo logo dark-side. Artefice del progetto è il produttore e sceneggiatore Alex Kurtzman che per l’occasione passa anche dietro la macchina da presa per dare inizio alla nuova avventura.
 

“Ciò che vogliamo fare è riportare in vita i mostri della Universal Studios – spiega Kurtzman -, rispettando i modelli classici, ma portati in un contesto attuale. Per la mummia per esempio volevamo una storia credibile e autonoma, ma con delle porte aperte verso altri universi dark. Il prossimo sarà “La moglie di Frankenstein” in cui Javier Bardem farà la parte di Frankenstein, nella tradizione Universal di affidare i ruoli di mostri a grandi attori carismatici: se guardiamo i classici abbiamo Boris Karloff, Lon Chaney, Bela Lugosi, le grandi star dell’epoca che rendevano mitici i loro personaggi. Vogliamo essere all’altezza di questa tradizione.”
 

Tra i prossimi film Universal vedremo anche La moglie di Frankenstein, L’uomo invisibile e Van Helsing, tutti con un personaggio ricorrente che fa da filo rosso e si presenta in The Mummy, il dottor Henry Jekyll, interpretato da un corpulento Russell Crowe con una mano fuori controllo un po’ alla Dottor Stranamore. “Il personaggio di Russel Crowe – spiega il regista - è il capo di un’organizzazione chiamata Prodigium, che studia, cataloga e investiga i mostri. L’idea è che Prodigium e Jeckyll siano presenti in tutti i film di Dark Universe per aiutarci a delineare una mappa dei mostri e della loro natura.”
 

Oltre a film dedicati a ciascuna creatura ci saranno poi film condivisi, similmente a quanto viene fatto nei più recenti film di supereroi. La tendenza è attuale ma l’idea è antica, come racconta Kurtzman:  “Proseguiremo con storie originali ma basate sui prototipi d’epoca. ‘Frankenstein contro l’uomo lupo’ del 1943 è stato il primo film di universi condivisi della storia. Dopo tre film di Frankenstein e uno dell’Uomo lupo la Universal pensò: perché non metterli insieme? E il pubblico andò in visibilio. Seguiremo quindi questa strada, facendo film basati su un singolo mostro ma anche su incontri tra diversi personaggi della casa.”

 

 

“The Mummy” di Kurtzman assembla molti elementi spettacolari, forse anche troppi, in un sapiente cocktail che profuma un po’ di marketing, tuttavia ben interpretato da un cast che si divide utilmente i compiti. All’inizio del film, quando la mummia viene ritrovata in Egitto c’è una parte militare in cui fanno capolino terroristi che ricordano l’Isis e un coriaceo colonnello in mimetica interpretato dal veterano Courtney Vance (il fortunato marito di Angela Bassett). Poi quando la principessa egizia risorge dal sarcofago porta con sé una serie di creature dall’oltretomba che trasformano il film in uno zombie-movie, di cui è protagonista il simpatico e dolente Jake Johnson.
 

Ma per fortuna c’è Tom Cruise, in splendida forma, la cui nuova ‘mission impossible’ si tinge via via di nero, per le accentuazioni horror della vicenda, ma anche di rosa, perché tra lui, la luminosa archeologa e la oscura virago bendata si crea una sorta di triangolo amoroso, che è perfettamente speculare a quello (due uomini e una donna) del bellissimo film con Boris Karloff. Il personaggio di Nick Morton è quasi un anti-eroe che non può competere con i poteri soprannaturali della mummia. Ne prende parecchie, sempre con stile, per poi far leva sull’astuzia e anche sulla seduzione, per contrastare l’aggressività dell’antica principessa egizia risorta.

 

E’ cinema di puro intrattenimento, ma con una ricetta saporita da buoni ingredienti. La 35enne Sofia Boutella, francese di origina algerina, un passato di danzatrice contorsionista, è conturbante nel suo trucco tatuato da premio oscar; Annabelle Wallis (vista in King Arthur: Il potere della spada) è dolce e combattiva come le sue due terre di origine, il Portogallo e l’Inghilterra; quanto a Super Tom, raramente è apparso tanto a suo agio, in un personaggio esotico e sornione un po’ alla Indiana Jones. A 54 anni ha dimostrato tutto, sia nel cinema commerciale che in quello d’autore, e pensa giustamente solo a divertirsi con un filmone di quelli che amava vedere da ragazzo al cinema e che gli piace proporre al pubblico giovane di oggi. In attesa di vederlo nel sequel di Top Gun (30 anni dopo) e nella sesta avventura impossibile (l’anno prossimo), va gustato fresco, tra un gelato e una multisala, in questa seconda incursione nel genere horror a 23 anni da “Intervista col Vampiro”.

 



Racconta Annabelle Wallis: “Jennyfer, il mio personaggio, è un’appassionata archeologa che vive in medio oriente, in Irak e cerca di proteggere le antichità dalla devastazione dei fondamentalisti, mettendole in salvo. Conosce il personaggio di Tom, Nick, ha una storia con lui e lo aiuta a trovare ciò che cerca e che lei conosce bene. Al netto di qualche stereotipo di donna coinvolta in quel contesto, il mio è anche un personaggio interessante e misterioso, che forse nasconde qualcosa.”
 

Mistero che avvolge anche il ruolo di Sofia Boutella: “Ho fatto un sacco di ricerche sull’antico Egitto, credo fosse necessario conoscere bene la mitologia, perchè gli egizi volevano somigliare agli dei, perciò usavano l’oro per prepararsi all’aldilà e diventare divini. Volevo che la mia Ahmanet fosse molto fisica, piena di energia corporea, per non usare gli stunt nelle scene di azione. Ci sono voluti 24 diversi trucchi per arrivare a questo e trovare l’identità di Ahmanet, che è il centro del film. Ci voleva qualcosa di unico e mai visto prima. Lo abbiamo trovato ma è stato molto impegnativo: sei ore al giorno per truccarmi per poi girare 4 ore. C’è voluta una gran pazienza.”
 

La strana attrazione di ciascuna della due donne per il protagonista, il militare Nick Morton, è forse l’elemento più affascinante del film, un triangolo sentimentale che resta giustamente sfumato e contraddittorio, soprattutto per la Mummia che ama e odia allo stesso tempo.

“Volevamo evitare gli stereotipi sulle figure maschili e femminili coinvolti in una relazione amorosa, come in questo triangolo – riflette la simpatica Annabelle Wallis -. Mi piace il fatto che il rapporto tra Nick e Jenny sia aperto e non etichettabile, c’è attrazione ma la loro anche una relazione complessa e sfumata, non scontata. Tra le persone, nella vita, non è tutto bianco o nero, ci sono tante implicazioni, una complessità di cose che anche in questo film spero sia rappresentata cosicché il pubblico ci si possa rispecchiare.”

Sullo stesso concetto argomenta Sofia Boutella: “Talvolta gli amori impossibili sono i più veri. Scherzi a parte, quello tra la Mummia e Nick è un sentimento contraddittorio, ambiguo, perciò realistico.”

 

 


Le due bellissime attrici, una chiara e una scura, una solare l’altra intensa, perfettamente adatte ad incarnare nel film due anime opposte di femminilità, sono state entrambe in Italia per lavoro e ci tornerebbero molto volentieri. Sofia ci è venuta come ballerina e ricorda con piacere soprattutto la pastasciutta e la gestualità degli italiani. Annabelle invece è stata diretta da due giovani registi italiani nel film ‘Mine’ e lancia un accorato appello a tutta la categoria: “Adoro l’Italia, sogno sempre di recitare in Italia. Sarei l’attrice più felice del mondo, lavorerei anche gratis, capisci? Spero che il mio agente non mi senta ma a te lo dico: grande cucina, grandi vini, grandi panorami: ooh l’Italia sarebbe il massimo per me.” Chi ha orecchie per intendere…