In pieno Rock'n'Roll: le migliori canzoni di Ligabue. FOTO

"I duri hanno due cuori" - Sopravvissuti e sopravviventi (1993). La storia di Veleno, anti-eroe di provincia che tradito dalla sua compagna tentenna con una pistola in mano, indeciso se rivolgerla contro sé stesso o contro qualcun altro. Non è mai passato per radio, ma è uno dei brani più apprezzati dai fan di Ligabue e più richiesti a ogni concerto

"A che ora è la fine del mondo?" - A che ora è la fine del mondo? (1994). Il brano che dà il titolo a un album di "schegge sparse" è una libera interpretazione di "It's The End Of The World As We Know It" dei REM. Nel testo, una goliardica rappresentazione dell'apocalisse ai tempi della televisione, appare anche il difensore dell'Inter Riccardo Ferri

"Certe notti" - Buon compleanno Elvis (1995). Probabilmente il titolo di maggior successo di Ligabue: una narrazione appassionata della movida nelle notti della provincia emiliana degli anni '90, che acquista però un valore universale. Il brano, che inizialmente non era nemmeno il singolo di lancio dell'album, vince la Targa Tenco nel 1996 per la Miglior canzone dell'anno

"Una vita da mediano" - Miss Mondo (1999). Per molti una metafora calcistica della vita: Ligabue dedica un tributo al ruolo meno appariscente, ma fondamentale per l'equilibrio di ogni squadra. Il sudore e la fatica vengono ripagati come dimostra la storia del suo idolo, Gabriele Oriali, centrocampista di Inter e Fiorentina campione del Mondo nel 1982

"Voglio volere" - Fuori come va? (2002). Non è forse tra i brani più noti, ma sicuramente fra i più suggestivi di tutta l'opera di Ligabue: un testo a tratti poetico, da cui traspare il bisogno elementare di aggrapparsi alle speranze e ai sogni

"Le donne lo sanno" - Nome e cognome (2005). "Avrei potuto anche ripetere il ritornello per tutta la durata della canzone, sarebbe bastato", spiegò Ligabue in un'intervista parlando di questo brano, un inno appassionato alle donne e alla loro meravigliosa complessità

"Niente paura" - Primo tempo (2007). Nella prima raccolta di successi di Ligabue c'è spazio anche per due inediti. Il primo è una canzone malinconica e ottimista al tempo stesso, dove trova spazio un concetto caro all'autore, quello della vita come esperienza in cui dolore e felicità si alternano costantemente. Il brano darà il titolo anche a un documentario di Piergiorgio Gay con il "Liga" come voce narrante

"Ho ancora la forza" - Secondo tempo (2008). La seconda parte dell'antologia musicale di Ligabue è impreziosita da una canzone scritta a quattro mani e interpretata nel 2000 con Francesco Guccini, uno degli idoli di gioventù del "Liga", che gli dedicherà anche un brano, "Caro il mio Francesco" nell'album successivo. "Ho ancora la forza" vince la Targa Tenco come migliore canzone dell'anno

"Il meglio deve ancora venire" - Arrivederci, mostro (2010). Un titolo che è insieme un augurio e una profezia chiude con una cavalcata rock il nono album in studio di Ligabue. Simbolicamente, è una risposta ottimista al nome dell'album, una sorta di esorcismo goliardico nei confronti delle proprie paure

"Siamo chi siamo" - Mondovisione (2013). Uno degli esempi più riusciti della filosofia elementare di Ligabue, con citazioni in controluce di Eraclito e Steve Jobs. (in foto Ligabue con il suo chitarrista Federico Poggipollini, per i fan semplicemente "Il Capitano")

Made in Italy - "Made in Italy" 2016. Questa canzone dà il titolo al primo concept album di Ligabue, un disco in cui le tracce seguono il filo logico di una storia da raccontare. Ed è un inno alla bellezza contraddittoria del nostro Paese, quasi un controcanto di "Buonanotte all'Italia" del 2007

Certe donne brillano - "Start" (2019). "Il racconto della galleria delle donne che più mi sono rimaste nel cuore", secondo la definizione che lo stesso Ligabue ha fatto del brano. Un'altra testimonianza dell'ammirazione senza confini per il genere femminile