In ricordo di Beppe Menegatti, una vita per il teatro e per Carla Fracci

“Prima viene la vita vera, quella dei sentimenti. Poi viene quella relazione straordinaria che si stabilisce quando gli artisti si incontrano”. Così Beppe Menegatti parlava degli incontri che avevano più segnato la vita sua e della moglie Carla Fracci durante un’intervista realizzata per lo speciale di Sky Tg24 dedicato alla stella assoluta della danza. Una lunga chiacchierata, avvenuta nella sala grigia del Teatro dell’Opera di Roma, che oggi vogliamo ricordare in omaggio al grande regista teatrale scomparso qualche giorno fa a 95 anni. Una conversazione piena di aneddoti, spettacoli, momenti che hanno segnalo la storia della danza. A partire da quel primo incontro con Carla Fracci. L’incontro con Carla Fracci “Ci siamo conosciuti in teatro. Io feci per un periodo l’assistente a Luchino Visconti, grande genio del teatro, un immenso uomo con un’intelligenza davvero straordinaria. Lo conobbi perché stava cercando un assistente che ne sapesse di balletto mentre stava lavorando a Mario e il mago di Léonide Massine che andò in scena al Teatro alla Scala di Milano nel 1956. Chiese un consiglio a Franco Zeffirelli che gli disse: “Guarda che a Firenze c’è uno che sa di balletto”. E quell’uno ero io. Così incontrai Visconti a Roma il lunedì mattina, il mercoledì eravamo già a Milano a lavorare - raccontava Menegatti - A quell’epoca la sala prove della Scala si chiamava Sala Trieste. Stavamo per entrare, eravamo in fila, io ero il penultimo, l’ultima era Lila De Nobili, genio della pittura e della scenografia. Quando arrivammo alla porta della Sala Trieste la signora De Nobili disse: “Signor Visconti, signor Visconti… Non potrebbe essere questa ragazzina qua a fare il ruolo della protagonista?”. E tutti guardammo in volto la ragazzina. Era Carla, seduta per terra, appoggiata al muro del corridoio mentre cuciva un paio di scarpette. All’epoca la prima ballerina era la grande Luciana Novaro e Visconti disse: “Ma Lila, c’è la prima ballerina, la prendiamo come sostituta”. In quel momento si creò come una bolla di sentimento che scoppiò e invase tutti di fronte a questa ragazzina”. Grande regista di balletti Da quell’incontro, come ha ricordato anche il Teatro alla Scala in una nota di omaggio al grande regista scomparso, la vita di entrambi cambiò per sempre. Solo alla Scala il nome di Menegatti appare in 17 produzioni per un totale di 135 rappresentazioni, come regista, ideatore di balletti, librettista e sceneggiatore. Tante anche le produzioni per il Teatro dell’Opera, di cui Carla Fracci è stata direttrice per dieci anni, dal 2000 al 2010. Un periodo d’oro per Roma, che vide in scena serate e coreografie indimenticabili. Come quella dedicata ai Balletti Russi di Diaghilev o Amleto, nuova creazione con la regia di Beppe Menegatti. “Fu un successo straordinario – ricordò Menegatti a Sky Tg24- Uno spettacolo molto amato dal pubblico e anche da chi lo fece. Quando Carla apparve in scena in abiti maschili fu uno shock per tutti e un trionfo straordinario”. La vita fuori dalle scene L'incontro con Carla Fracci lo portò a concentrarsi sulla regia di molte coreografie della stella più luminosa della danza, con la quale ha condiviso un matrimonio durato 57 anni da cui è nato il figlio Francesco. Proprio nel giorno del battesimo di Francesco Eugenio Montale scrisse La danzatrice stanca. “Carla fece qualche spettacolo giovanissima alla Scala e Montale la segnalò subito. Poi diventammo amici e lui le dedicò questa poesia straordinaria che scrisse la stessa sera che tornammo dal battesimo di nostro figlio Francesco”. Una vita, la loro, per il teatro. Fatta di tournée, spettacoli e venerazione da parte dei fan. Ma anche di una normale quotidianità come amava spesso ricordare. “Carla era una donna piena di attenzioni ma non cucinava, a quello pensavo io seguendo gli insegnamenti della nonna fiorentina”. Un uomo generoso Beppe Menegatti nel trasmettere il suo sapere, rispettoso e affettuoso con le maestranze. Un grande uomo di teatro che fino alla fine ha continuato a immaginare regie e nuove produzioni. Nonostante, come spesso ripeteva, gli mancasse la sua Carla come l’aria.