U2, Apple e la perdita dell'innocenza

Precisamente dieci anni fa a Cupertino – California si tenne la consueta presentazione dei nuovi prodotti Apple con la classica liturgia laica officiata da Tim Cook; qui di fronte a un pubblico di seguaci e giornalisti tech venne presentato l'allora nuovo iPhone 6 e introdotto l'Apple Watch come nuovo accessorio di lusso dei prodotti della mela morsicata. Ma quel giorno verrà ricordato soprattutto per il lancio più invasivo della storia della musica, ovvero quello di 'Songs of Innocence' degli U2 che nel giro di pochi minuti arrivo nell'iTunes di circa 500 milioni di utenti iTunes nel mondo, senza chiedere il permesso. Riavvolgiamo per un attimo il nastro, per chi non si ricorda e per chi non fu coinvolto direttamente. La vicenda E' il 9 settembre 2014. Gli eventi annuali Apple dedicati all'iPhone sono dei veri e propri punti di riferimento culturali sul rapporto tra tecnologia e società, marketing e scenari futuri. L'evento si svolgeva in diretta in mondovisione dall'auditorium 'Steve Jobs' di Cupertino e, per rendere più appetibile il lancio dei nuovi iPhone, il CEO di Apple Tim Cook invitò gli U2 a esibirsi sul palco con una canzone dal loro 13° album non ancora pubblicato 'Songs of Innocence'. Dopo l'esibizione, il frontman degli U2 Bono si piazzò davanti a uno schermo su cui era raffigurata la copertina del nuovo album e rivolgendosi a Tim Cook gli chiese con aria convinta: «Come possiamo farlo arrivare a più persone possibile?». Tim Cook, parlando come se l'idea gli fosse venuta all'improvviso, disse: «Beh, sai, noi abbiamo iTunes». La folla dei seguaci rise. Poi Bono rispose a Tim Cook, calandosi nel vivo della questione: «Considereresti l'ipotesi di distribuire 'Songs of Innocence' a oltre mezzo miliardo di persone, gratuitamente, tra, diciamo, cinque secondi?» «SI» Fine del siparietto. Cook allora spiegò che ognuno dei circa 500 milioni di utenti iscritti a iTunes avrebbe trovato l'album gratuitamente senza far niente – e, sicuramente, senza aver dato un consenso. E mentre probabilmente c'erano fan degli U2 entusiasti di ricevere un album gratuito dalla loro band preferita, la maggior parte degli altri utenti iTunes sul pianeta erano confusi, infastiditi o preoccupati nel vedere un album che non avevano acquistato scaricarsi automaticamente sul loro computer o smartphone. Gli effetti Ci fu un gigantesco contraccolpo mediatico; Wired descrisse l'operazione come uno 'spam con download forzati', c'è chi parlò di invasione della privacy chi di decisioni unilaterali. Il servizio clienti di Apple fu inondato di mail e telefonate da persone che chiedevano di rimuove l'album dai loro account, perché l'album non si poteva cancellare. La situazione peggiorò così tanto che, a un certo punto, Apple rilasciò uno strumento in modo che le persone potessero rimuovere manualmente l'album dai loro account senza dover contattare Apple direttamente. Ci furono molte critiche anche da parte di personaggi come Dave Grohl dei Foo Fighters, Nick Mason dei Pink Floyd e anche della povera Sinead O'Connor che, con il consueto understatment, definì gli U2 dei 'terroristi'. Persino Bono fece un mea culpa poche settimane più tardi in un'intervista usando la metafora della consegna a domicilio «Volevamo solo consegnare gratuitamente una bottiglia di latte al portone delle case delle persone» dichiarò Bono “ma in realtà non abbiamo semplicemente messo la nostra bottiglia di latte sulla porta, ma in ogni frigorifero di ogni casa. In alcuni casi l'abbiamo versata sui cornflakes delle persone. E ad alcune persone piace versarsi il latte da soli». Nella sua autobiografia 'Surrender' Bono si assume la piena responsabilità di quell'operazione, raccontando gli accordi con Tim Cook quando gli propose di fare come Netflix quando acquista un film e lo 'regala' agli abbonati. Cook aveva sollevato legittime preoccupazioni sul fatto che Apple-iTunes non era un servizio in abbonamento e che questa operazione avrebbe soddisfatto solo i fans degli U2, ma non tutti gli altri. Ma allora gli U2 – e soprattutto Bono – amavano la megalomania, sebbene fossero in una fase calante della loro popolarità e Apple era la società più cool del pianeta con la più alta capitalizzazione e quindi poteva permettersi qualche rischio Morale Quest'evento ci ha insegnato i limiti della musica liquida e di come le big tech tipo Apple possono facilmente superarlo senza un doveroso controllo. Insomma, un'azienda non può decidere unilateralmente cosa dobbiamo o non dobbiamo ascoltare. Sono passati dieci anni ma le cose nel frattempo sono molto cambiate, perché oggi non è più il download bensì lo streaming che impera nel business musicale . Per quanto riguarda invece gli U2, questa occasione fece scendere ancora di più la loro reputazione tra gli amanti del rock, oltre che per l'ego straripante di Bono, anche per il fatto che non sono più riusciti a realizzare un album di qualità. Il loro rifugio è stato quindi quello di Las Vegas inaugurando per i concerti rock lo Sphere, l'arena ellissoidale all'avanguardia tecnologica per l'entertainment. Tuttavia questo caso di dieci anni fa resta un unicum, perché nessuno infatti si azzardò più a imporre qualcosa in maniera così invasiva. Guardandola oggi resta un passo falso per un'azienda che allora non sbagliava un colpo e un esperimento sfuggito di mano per una band che da quel momento perse parte del suo smalto.