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Teatro San Carlo, Lissner resta in carica. Parola finale spetta alla Corte Costituzionale

Spettacolo

Il Tribunale di Napoli non ha accolto il ricorso presentato dalla Fondazione del Teatro contro il reintegro del sovrintendente e ritiene che il decreto legge, che fissa il tetto dei 70 anni d'età, violerebbe diversi principi della Costituzione e, tra gli altri, l'articolo 3, sull'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Ad esprimersi sarà ora la Corte Costituzionale

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Sarà la Corte Costituzionale ad esprimersi sulla querelle che riguarda chi debba assumere il ruolo di sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli. Lo ha deciso il tribunale che, nel frattempo, ha confermato nell'incarico il maestro Stéphane Lissner. La Corte Costituzionale dovrà stabilire se è legittimo il decreto legge del 10 maggio scorso che aveva mandato in pensione il sovrintendente francese, superati i 70 anni. Al suo posto era stato nominato Carlo Fuortes, l'ex ad della Rai.

Lissner reintegrato in via provvisoria

Lissner era stato poi reintegrato dal giudice del lavoro, decisione contro cui aveva fatto ricorso la fondazione Teatro San Carlo. Il Tribunale di Napoli, decidendo su questo reclamo, ha però ritenuto "rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale" riguardante il decreto che lo ha pensionato, per contrasto con gli articoli 3, 97, 98 e 77 della Costituzione. E dunque ha trasmesso gli atti alla Consulta, sospendendo il giudizio su chi debba sedere sulla poltrona di sovrintendente e disponendo "in via provvisoria e fino alla definizione del giudizio di costituzionalità, la sospensione dell'atto di revoca" dall'incarico di Lissner, che intanto resta dunque al suo posto.

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Lissner: "Sono soddisfatto, ma resta l'amarezza" 

"Sono quantomai soddisfatto perché la mia volontà è sempre stata solo quella di poter portare a termine il mio mandato come Sovrintendente e Direttore Artistico a favore del Teatro San Carlo di Napoli - commenta Lissner -. Questa nuova pronuncia mi dà ulteriore serenità nel proseguire nella mia attività, insieme alle Maestranze del Teatro e alle Istituzioni. Rimane l'amarezza rispetto ad una vicenda che ha comunque danneggiato il lavoro e la reputazione del Teatro e che, sin dall'inizio, ho trovato senza una sua logica accettabile". 

Soddisfatto anche il collegio difensivo che lo assiste, composto dal giuslavorista Claudio Morpurgo, dal costituzionalista Giulio Enea Vigevani e dall'esperto di governance Pietro Fioruzzi: "Il Tribunale del Lavoro di Napoli, in composizione collegiale, si è nuovamente - e con tempestività - pronunciato sulla vicenda che riguarda il Maestro Lissner, confermando - con una quantomai puntuale e motivata ordinanza - la non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale della norma".

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Il parere dei giudici

Secondo il Tribunale di Napoli il decreto legge in virtù del quale Lissner è stato anticipatamente revocato dall'incarico viola diversi principi della Costituzione e, tra gli altri, l'articolo 3, sull'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge: il decreto, infatti, contiene una norma - "Il sovrintendente cessa in ogni caso dalla carica al compimento del 70/o anno d'età" - che "è costruita ad personam, cioè per lo specifico ed esclusivo incarico ricoperto da Lissner", si legge nell'ordinanza. Secondo i giudici, Lissner "era l'unico sovrintendente a trovarsi nella situazione prevista dalla norma e, cioè, l'aver compiuto il 70/o anno di età prima dell'entrata in vigore della disposizione ed avere un incarico ancora in corso". E, "quindi, la disposizione è stata introdotta per essere volutamente applicata un'unica volta, proprio a Lissner". Ciò comporta, per il tribunale, "il pericolo di una disparità di trattamento che non appare giustificata". Ma sono anche altre le censure mosse dai giudici del lavoro di Napoli, secondo i quali "la norma in esame non risponde a canoni di ragionevolezza e di coerenza, non è funzionale ad obiettivi di interesse pubblico generale, incide negativamente sui principi di buon andamento e continuità dell'azione amministrativa, è lesiva dell'affidamento meritevole di tutela dell'unico lavoratore destinatario della norma ad hoc ed è stata adottata con decreto legge in assenza dei prescritti requisiti di necessità ed urgenza".

Il commento del sindaco Gaetano Manfredi

"Il Sovrintendente Stéphane Lissner manterrà alta la qualità artistica del San Carlo. Confermiamo la stima e la fiducia nelle capacità manageriali di Carlo Fuortes che, benché in un periodo molto breve, ha ben operato nell'interesse del teatro". Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi in qualità di presidente della Fondazione Teatro di San Carlo, dopo la decisione del Tribunale che ha confermato provvisoriamente Lissner in attesa della decisione della Consulta. "Il Teatro San Carlo, i suoi lavoratori, la città e i tantissimi amanti del Massimo - prosegue Manfredi - necessitavano di un punto di chiarezza che consentisse di garantire una lunga e solida programmazione artistica: il nostro obiettivo prioritario era ed è tuttora dare infatti continuità al lavoro intrapreso in questi anni e sino ad oggi dalla Fondazione. Abbiamo sempre applicato le leggi dello Stato in piena sintonia con le altre istituzioni coinvolte".