Il grido contro le guerre di "HAIR The Tribal Love - Rock Musical" al Nazionale di Milano
SpettacoloOvunque ci siano guerre, discriminazioni razziali e intolleranza, si può rispondere con un grido di pace: questo è il messaggio di "HAIR The Tribal Love-Rock Musical", in scena al Teatro Nazionale di Milano fino a giovedì 5 maggio. Insieme al regista Matteo Spiazzi saranno presenti alcune allieve dell'Accademia d’arte drammatica di Kiev che, arrivate in Italia grazie al progetto stage4ukraine e all’ospitalità presso le Accademie teatrali italiane, potranno continuare i loro studi
Alla fine degli anni Sessanta un musical, che da lì a pochi anni sarebbe diventato un film, scosse profondamente l’opinione americana. Hair raccontava la storia di una ribellione, contro la tradizione, il conservatorismo e le guerre, soprattutto contro la traumatica guerra del Vietnam. E proprio i capelli rappresentano simbolicamente il rifiuto totale nei confronti della guerra, i protagonisti del musical portano i capelli lunghi come espressione del rifiuto di entrare a far parte dell’esercito americano.
Hair e il grido contro le sofferenze della guerra
Quest'anno, più che mai, il messaggio di Hair The Tribal Love-Rock Musical è lo stesso: urlare il no alle sofferenze della guerra, soprattutto a quella in Ucraina. Il musical sarà in scena al Teatro Nazionale di Milano fino a giovedì 5 maggio. Alle serate sarà presente il regista Matteo Spiazzi che il 24 febbraio scorso si trovava a Kiev per il debutto, mai avvenuto, di The Ball.
Con lui ci saranno alcune allieve dell'Accademia d’arte drammatica di Kiev che, una volta arrivate in Italia grazie al progetto stage4ukraine e all’ospitalità presso le Accademie teatrali italiane, potranno continuare i loro studi. Al termine dello spettacolo sarà possibile ascoltare la loro testimonianza e fare una donazione per supportare queste ragazze nella loro crescita personale e professionale.
approfondimento
Jesus Christ Superstar, il nuovo finale grido di dolore per l'Ucraina
Il musical
Il musical debutta nel 1967 a New York in un teatro minore e poi, dopo 45 repliche, arriva a Broadway. Numerose le messe in scena successive, da Los Angeles a Londra, fino ad arrivare a Roma, al Sistina dove i giovanissimi Renato Zero, Loredana Bertè e Teo Teocoli, con la regia di Victor Spinetti e l’adattamento dei testi di Giuseppe Patroni Griffi, portarono il rock e un cast multietnico.
Una storia senza tempo
Scatenata, coloratissima, emozionante, coinvolgente, quella di Hair, creato da James Rado e Gerome Ragni - autori rispettivamente del libretto e delle liriche - e da Galt MacDermot, autore delle musiche, è una storia senza tempo, una storia di amicizia, amore libero e pacifismo, ancora oggi simbolo della controcultura hippie, che porta messaggi di straordinaria attualità: fratellanza, multiculturalità, libertà, come desiderio di spogliarsi di tutto per essere se stessi, ambientalismo, lotta alle differenze sociali e sessuali e impegno civile, sono alcuni dei temi che ancora oggi risvegliano la coscienza dei giovani.
Oggi come allora, ovunque ci sia guerra, discriminazione razziale e intolleranza, si può rispondere con un grido di pace, un messaggio universale che attraversa la storia e le generazioni.