Il famosissimo teatro, situato nell'Upper West Side, rialza il sipario con l'opera di Terence Blanchard, celebre trombettista jazz e autore di colonne sonore per Spike Lee
Torna ad alzarsi il sipario del Metropolitan Opera. Dopo una chiusura di 18 mesi a causa della pandemia di coronavirus (Qui tutti gli aggiornamenti) e delle lunghe controversie sindacali con musicisti e lavoratori, il Met riapre con un debutto storico: il primo lavoro di un compositore afroamericano. La principale compagnia d'opera statunitense presenterà "Fire Shut Up In My Bones" di Terence Blanchard, celebre trombettista jazz e autore di colonne sonore di Spike Lee per tre decenni
Per la prima volta Il Met ospita un'opera di un afroamericano
Quando la sua messa in scena è stata annunciata per la prima volta nel 2019, non era chiaro quando esattamente 'Fire' sarebbe arrivato a Manhattan. Ma i mesi delle proteste di 'Black Lives Matter' che si sono propagate a livello nazionale e oltre durante l'estate del 2020 hanno conferito al progetto nuovaurgenza.
Il Metropolitan Opera è la più grande istituzione di arti dello spettacolo negli Stati Uniti, ma nei suoi 138 anni di esistenza non aveva mai ospitato un'opera di un compositore afroamericano. È un progresso "più grande di me", ha detto l'artista vincitore di un Grammy e nominato all'Oscar. Questa scelta "dice di più su cosa sta succedendo nel nostro Paese; cosa sta succedendo nel mondo dell'arte", ha aggiunto.
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La storia di Fire Shut Up In My Bones
'Fire', che originariamente ha debuttato nella città di St. Louis, è la seconda opera di Blanchard. È basata sulle memorie di Charles Blow, editorialista del New York Times. Il libro racconta la sua formazione da ragazzo nero nel profondo sud degli Stati Uniti, alle prese con razzismo, sessualità e abusi. Blanchard, 59 anni, è un noto nel mondo dello spettacolo: ha composto decine di colonne sonore di film durante una vivace carriera che lo ha visto collaborare con grandi come Herbie Hancock, Dr. John e Stevie Wonder.