Musica, cinema, arte, teatro, tv, arti circensi, pugilato e grandi incontri. Massimo Ranieri si racconta nella nuova puntata del ciclo di interviste dedicate ai protagonisti dello spettacolo. Un colloquio, con il vicedirettore Omar Schillaci, che è un viaggio tra i mille aneddoti della sua incredibile storia
È Massimo Ranieri l’ospite della nuova puntata di “Stories”, il ciclo di interviste ai protagonisti dello spettacolo di Sky TG24. In un colloquio con il vicedirettore della testata Omar Schillaci, Ranieri si racconta in “Massimo Ranieri – Che storia”, in onda su Sky TG24, e sempre disponibile On Demand. Con la regia di Francesco Venuto, l’intervista ripercorre la poliedrica carriera dell’artista, cantante, attore al cinema e al teatro, showman in tv.
Il colloquio è un lungo viaggio tra mille aneddoti della vita di Ranieri: l’infanzia, i vari lavori svolti, appena adolescente, per pagarsi le lezioni di musica, i grandi successi canori. E ancora la sua seconda vita artistica da attore, nel cinema e a teatro e il trionfo a Sanremo con “Perdere l' amore”. È proprio su questa canzone che l’artista racconta un divertente retroscena: non era il pezzo che aveva inizialmente scelto per il palco dell’Ariston, cambiò idea per una casualità. Dopo aver inciso il disco – ha raccontato - chiamai la casa discografica e dissi che la canzone per Sanremo sarebbe stata “Il canto libero del mare”. Poi una sera, per caso, come l’angelo ne La vita è meravigliosa di Frank Capra, qualcuno mi portò negli uffici della mia casa discografica dell’epoca, la Wea. Parlai con il mio produttore e mi disse che il direttore artistico della Wea, saputo che ero lì, voleva parlarmi al telefono. Mi chiese se fosse deciso che la canzone per Sanremo sarebbe stata “Il canto libero del mare” e io risposi che no, era “Perdere l’amore”. Mi disse che doveva firmare il bollettino e poi non si sarebbe potuto più cambiare e io risposi di mettere “Perdere l’amore”. Tornavo a Sanremo dopo tredici anni e dissi al mio produttore che se fossimo arrivati quinti avrei stappato una bottiglia di champagne. Lui mi rispose di ringraziare Dio se fossimo entrati nei primi dieci. Invece poi è successo quello che è successo.
Ranieri ha ricordato anche il suo emozionante incontro con Strehler, che considera uno dei suoi più grandi maestri: verso la fine degli anni 70’, quando smisi di cantare, mi chiamarono da Milano e mi dissero che Giorgio Strehler mi stava cercando e mi voleva incontrare per un ruolo in uno scritto di Brecht. Ancora incredulo vado a Milano per incontrarlo ed era vero. Andavo tutti i giorni a teatro sperando di provare e invece vedevo le prove degli altri attori. Dopo cinque giorni ho fatto le valigie, ho preso un taxi e sono andato in aeroporto, sono scappato quasi. Arrivato all’aeroporto mi dissi che se fossi partito non sarei più tornato a Milano. Mi rimisi in macchina e tornai in albergo. Dopo due giorni ho incominciato a provare e lì ho scoperto il teatro. Perché lui non faceva teatro, era il teatro.
Spazio anche agli aneddoti più incredibili della sua carriera, come quando, per il musical Barnum, imparò a fare il funambolo: conditio sine qua non dello spettacolo - ha detto - era che dovessi camminare sul filo cantando. Il produttore chiamò Liano Orfei e ho fatto quattro mesi in giro per l’Italia col circo per allenarmi. Mi alzavo alle 8 e alle 9 ero già sotto il tendone a prendere lezioni di filo. Dopo tanti giorni di camminamento sul filo, la moglie del mio maestro mi confessò che il marito, quando ero salito il primo giorno, aveva detto che non sarei mai stato capace di camminare sul filo. O ancora di quando, per il musical “Il grande campione”, si sottopose per mesi ad estenuanti allenamenti di boxe con l’amico Patrizio Oliva, medaglia d' oro alle Olimpiadi di Mosca. Patrizio mi ha preso sotto la sua protezione - ha ricordato -, piano piano si è messo lì e dopo quasi nove mesi di allenamento tutti i giorni, per quattro o cinque ore al giorno, mi ha creato pugile a cinquant’anni. Pugliavo sul ring con lui e cantavo. Sono uscito da lì che voleva darmi la tessera degli over 50 come pugile, per fare i combattimenti, ma ho detto che non mi sembrava il caso, perché la nobile arte è meravigliosa, ma i cazzotti fanno male.
Durante la messa in onda dell’intervista comparirà un QR Code che permetterà, inquadrandolo con la telecamera del proprio smartphone, di accedere a una serie di contenuti speciali dedicati al cantante, disponibili sul sito Skytg24.it. Tutte le interviste di “Stories” sono anche proposte tra i podcast di Sky TG24, sul sito skytg24.it e sulle principali piattaforme di podcasting.
STORIES: MASSIMO RANIERI – CHE STORIA, IN ONDA LUNEDÌ 6 SETTEMBRE ALLE 21 SU SKY TG24 (CANALI 100 E 500 DI SKY E CANALE 50 DEL DTT), E DISPONIBILE ON DEMAND E SU SKYTG24.IT