Perché c’è un topo accanto a Harry Potter? L’illustratrice della prima edizione risponde a J. K. Rowling
La copertina del primo libro della prima edizione italiana di Harry Potter ha sempre fatto discutere i fan. Un’immagine tenera e fantasiosa, che però non risulta pienamente in linea col testo. Dopo aver letto il libro, molti fan nel corso degli anni si sono chiesti il perché di tali illustrazioni e, a quanto pare, erano in ottima compagnia. A porsi la stessa domanda, seppur col sorriso sulle labbra, era la stessa J. K. Rowling.
Sulla copertina è possibile vedere un piccolo Harry Potter. Il maghetto è caratterizzato dai celebri occhiali tondi e, sulla fronte, presenta il segno che lo ha reso famoso nel suo mondo, frutto dello scontro con Voldemort in tenera età. Indossa però un buffo cappello, che di fatto rappresenta la testa di un topo.
Un topo (di enormi dimensioni) è inoltre presente, in carne e ossa, al suo fianco. È sorridente e indossa un fazzoletto bianco e azzurro. Sembra il suo animale da compagnia e, pacifico, osserva la particolare scacchiera sulla quale Harry sta disputando una delicata partita.
Se alcuni elementi richiamano il libro, dalla scena degli scacchi ai due elementi rappresentativi di Harry (occhiali e segno in fronte), i dubbi permangono sull’attenzione riservata al topo. Di recente, rispondendo al messaggio di un fan, J. K. Rowling ha ammesso candidamente d’essersi sempre interrogata su quell’illustrazione: “Ho sempre amato questa copertina, perché è così strana. Perché mai il cappello da topo? Perché il topo gigante con il fazzoletto al collo? Non ho mai incontrato l’illustratrice, quindi non ho una risposta”.
La risposta dell’illustratrice
In tanti si sono posti la stessa domanda della Rowling, senza ricevere risposta. La questione ha però rapidamente fatto il giro del web, il che ha spinto a una rapida spiegazione. L’illustratrice è Serena Riglietti che, intervistata da “Portus”, ha spiegato le proprie scelte, che tanto hanno incuriosito l’autrice inglese: “Ho disegnato questa copertina senza aver letto il libro. Sapevo soltanto che Harry Potter era un bambino in una scuola di magia, dove avrebbe dovuto fronteggiare alcune prove. In una di queste avrebbe inoltre rischiato la vita. Mi era stato detto, inoltre, che gli studenti potevano portare con sé un topo o una civetta”.
Per quanto riguarda il cappello da topo invece, la Riglietti ha spiegato che si tratta della sua firma: “È una delle caratteristiche del mio lavoro. Mi piace porre dei cappelli strani sulle teste dei miei personaggi. Lo faccio ogni volta che ne ho la possibilità. Anch’io vorrei avere dei cappelli pazzi”.