#bearhunt, la caccia all'orsetto di peluche alla finestra
SpettacoloL'iniziativa è partita per rendere omaggio a Michael Rosen, autore del libro per bambini "A caccia dell'orso" e ricoverato in terapia intensiva per coronavirus
Dalla Nuova Zelanda al Regno Unito è aperta la #bearhunt, la caccia all'orsetto. I bambini chiusi in casa a causa dell'emergenza coronavirus hanno iniziato a mettere sui davanzali delle proprie finestre degli orsetti. Il gesto si è diffuso come momento di svago, ma anche come omaggio allo scrittore Michael Rosen, autore del libro per bambini "A caccia dell'orso", ricoverato in terapia intensiva perché affetto da covid-19 (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).
Un passatempo per grandi e piccini
Come riporta Business Insider l'iniziativa sta raccogliendo centinaia di testimonianze grazie all'hashtag #bearhunt. Il movimento è partito dalla Nuova Zelanda, grazie a Annelee Scott. La donna ha spiegato che l'idea è nata per intrattenere i bambini. Ma presto l'iniziativa ha coinvolto anche i più grandi, che stanno organizzando i propri davanzali per partecipare all'iniziativa. La caccia all'orso sta diventando sempre più complessa, sistemando i pupazzi in angoli e in posizioni che rendono difficile individuarli. Per chi non ha in casa un teddy bear, li ha cuciti o li ha sostituiti con altri personaggi. Alcuni hanno utilizzato squali gonfiabili.
La quarantena in Nuova Zelanda
La #bearhunt sta contagiando anche l'Italia. Tra i partecipanti alla caccia c'è anche la Biblioteca Intercomunale di Predaia. Tra le persone che hanno sposato il progetto c'è anche la premier neozelandese Jacinda Ardern, che è in quarantena con il suo fidanzato Clarke Gayford e loro figlia Neve. La Nuova Zelanda ha ad oggi 797 casi confermati, un decesso e 92 guariti. Al momento, qui è disposta una delle forme di quarantena più dure del pianeta. È vietato uscire all'esterno se non per spese essenziali e per una breve tregua di esercizio fisico e aria fresca. Dovrebbe durare un mese.