L'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano ha deciso di pubblicare sulla sua pagina Facebook le testimonianze della gente comune alle prese con le epidemie dei secoli scorsi
Scoprire storie “sconosciute che raccontano di altre quarantene e altri isolamenti, di momenti bui che hanno poi lasciato il posto alla luce e alla pace”. Con questo obiettivo è nata l’iniziativa che l’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, in Toscana, ha deciso di lanciare in questi giorni legati all’emergenza del Coronavirus.
L'appuntamento su Facebook
Ogni tre giorni, sulla pagina Facebook della Fondazione, sarà disponibile uno stralcio delle memorie, delle lettere e delle testimonianze di gente comune alle prese con “le epidemie dei secoli scorsi, l’internamento nei campi di prigionia e nei lager, l’isolamento dietro le trincee, le quarantene in un’isoletta a mezz’ora di mare della città di New York”.
L'Archivio e il Museo
Nato nel 1984 su iniziativa del giornalista Saverio Tutino, l’Archivio di Pieve Santo Stefano custodisce migliaia di testimonianze di uomini e donne che hanno deciso di raccontare la loro storia privatamente, affidandola a una semplice lettera e a una pagina di diario. Da qualche anno, agli Archivi si è affiancato il Piccolo museo del diario, sempre a Pieve Santo Stefano, in Toscana, nato con l’obiettivo di restituire parte di quelle storie attraverso un percorso multimediale che si fa forza dello straordinario valore della testimonianza scritta.