Il produttore cinematogrfico, e presidente di Cinecittà Luce, succede dopo 16 anni (quasi consecutivi) a Paolo Baratta. "Speriamo resti a darci una mano", il primo commento di Cicutto, la cui scelta mette fine a lunghe polemiche politiche
Da Cinecittà alla laguna, ecco Roberto Cicutto. Il ministro dei beni culturali Franceschini ha scelto il nuovo presidente della Biennale di Venezia. "A Cinecittà mi chiamano il presidente operaio, mi darò da fare": questo il primo commento del produttore e manager veneto, classe 1948, una vita nel cinema come produttore e dal 2011 amministratore delegato di Cinecitta' Luce. A lui la difficile successione di Paolo Baratta, costretto 'per statuto' a lasciare dopo 16 anni, non consecutivi ma quasi, alla guida dell'istituzione veneziana.
La pesante eredità di Baratta
Eredità non da poco per Cicutto, imprenditore, intellettuale, esperto di cinema con ottime competenze anche nel campo dell'arte, che all'agenzia ANSA sottolinea di frequentare la Biennale "da quarant'anni" e si dice deciso a "mettersi a studiare già da domani". Cicutto assicura un impegno che partirà nel segno della continuità con le tante innovazioni lanciate in questi anni da Baratta. "Credo che la Biennale in questi anni sia andata molto bene", fa notare, "la scelta di non farsi scavalcare dai progressi delle tecnologie per esempio ha premiato il Festival del Cinema".
I primi progetti per il futuro
Quali idee per il suo mandato? "Troppo presto - si schernisce cortese Cicutto all’ANSA -, sarebbe del tutto irrispettoso da parte mia e anche superficiale. Mi auguro che Baratta non ci molli, che con il suo grande amore per la Biennale ci dia una mano, ci aiuti". Dopo mesi di polemiche e di tentativi di rendere possibile una ulteriore riconferma dell'ottantenne ex ministro milanese (la Lega ha presentato un emendamento alla finanziaria che però non è stato ammesso), la nomina di Cicutto sembra alla fine accontentare tutte le parti politiche, persino il sindaco veneziano Brugnaro e il governatore del Veneto Zaia che ora si dicono pronti a lavorare con il nuovo presidente.
Gli auguri del mondo della cultura
Arrivano gli auguri della presidente del Maxxi Giovanna Melandri (anche il suo nome era stato a lungo tra i papabili) e dell'ex ministro Francesco Rutelli, oggi presidente dell'Anica (altro nome più volte citato nei rumors della vigilia), gli ‘in bocca al lupo’ delle altre associazioni di cinema, dagli autori dell'Anac ai produttori audiovisivi dell'Apa. Applaude il direttore del nuovo Museo di arte di Mestre, l'M9 e dalla politica si felicita Italia Viva, con la presidente Maria Elena Boschi e Michele Anzaldi. Baratta, dopo aver ringraziato il ministro Franceschini che già una volta aveva fatto approvare un decreto ad hoc per riconfermarlo, e che in questi mesi si è speso per lui, è il primo a fare gli auguri al suo successore: "Viva la Biennale!", scrive prima di chiudersi in un silenzio pieno di rispetto.