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Sanremo 2019: una serata slow food dopo l'abbuffata di martedì. Con un dolce speciale

Spettacolo

Flavio Natalia

Claudio Baglioni, Virginia Raffaele, Claudio Bisio (LaPresse)

Meno canzoni in gara e uno spettacolo più lento e rilassato: ecco tutti i momenti salienti del menu sanremese servito da Baglioni, Bisio e Raffaele

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Nel secondo giorno di Sanremo 2019, il festival smise di correre (dietro alla "scaletta", al regolamento, e ai suoi mille doveri), e di guardarsi attorno spaventato. E l'abbuffata compulsiva di canzoni in gara, gag dovute, maschere sorridenti per copione ed espressioni tese lasciò spazio allo spettacolo slow food. Uno dei più eleganti, garbati e ben costruiti da quando Sanremo ha iniziato a fare i conti – con fortune alterne - con la rivoluzione televisiva degli anni Duemila, della tv che si paga ma garantisce qualità senza perdite di tempo, e degli schermi degli smartphone che mangiano a morsi sempre più rapidi il televisore della sala grande in milioni di case. E verso la fina di un'ottima cena, è arrivato anche un dolce strepitoso, cioè le gag di Pio e Amedeo.

"Chef Claudio" e gli ingredienti della sua cena: 1) Bisio, Mannoia, Pippo Baudo

Quella di ieri all'Ariston è stata una bella serata. La serata del carisma ritrovato (e delle canzoni) di Claudio Baglioni, dopo le tensioni politico-polemico-logistico-artistiche che hanno preceduto e condizionato il debutto. Con il "dirottatore artistico" capace di premere con garbo il tasto della nostalgia (sempre vincente) facendo viaggiare l'Italia della tv sulle note della sua canzone più potente ed evocativa, "Piccolo grande amore", e persino far svestire per una volta alla brava Fiorella Mannoia il suo broncio iperfemminista, per poi farsi guidare come uno scolaro dall'energico ottuagenario Pippo Baudo, apparso a sorpresa in scena e applauditissimo ("dicono che dovrei ritirarmi, ma perchè rinunciare a tanto affetto?"). E poi il brio ritrovato e multicolore di Claudio Bisio, tornato lui (ma ve lo avevamo detto che sarebbe successo), cioè scattante e un po' cialtrone (a Baglioni: "facciamo questo gioco con una bella canzone o usiamo una delle tue?"), e poi garbato, e divertente, e intelligente, pungente, a tratti profondo, sempre con la faccia che ride.

"Chef Claudio" e gli ingredienti della sua cena: 2) Virginia, Achille Lauro, Michelle, Marco Mengoni

Hanno contribuito, anche l'ironia gentile, la simpatia (e la bravura) di Virginia Raffaele, alcune belle canzoni tra le 12 in gara (e per Achille Lauro e la sua Rolls Royce, ancora più efficace al secondo ascolto, non è mancata, via Twitter, una sommessa accusa di plagio, un classico della liturgia sanremese, di un brano degli Smashing Pumpkins, a cui il cantautore romano ha risposto via twitter con un "magari! L’accostamento mi onora. Ma a dire il vero la linea melodica della mia canzone è diversissima da 1979"). E l'appeal non esibito (e per questo più potente) della superospite Michelle Hunziker, recidiva all'Ariston, che si presta anche a uno scoppiettante numero da musical con Bisio immaginando una ‘’Lega dell’amore’’ non esattamente allineata con quella di Salvini. O la forza moderna di Marco Mengoni in coppia con Tom ("The voice") Walker.

"Chef Claudio" e il dessert 1): Pio e Amedeo, la satira felice

Tutto questo era già successo prima di un finale infinito e pieno di sorprese, dominato dalla tracimante energia comica dei pugliesi Pio e Amedeo, in serata di grazia, capaci di ritrarre e canzonare in una girandola di battute i tic delle tre Italie di questi anni - quella trasformista, cialtrona e opportunista di sempre ("Abbiamo fondato una Onlus per non pagare le tasse. Si prende cura di Pio e Amedeo"), l'altra, giallo-verde, leghista e sovranista ("E dai Claudio, visto che hai escluso i cantanti stranieri, dillo con noi: "prima gli italiani") e quelle Berlusconiana e Piddina in ritirata ("abbiamo fatto regali a tutti i potenti ed ex potenti, non si sa mai. Persino al Pd. Anzi, ai suoi elettori. Abbiamo risparmiato: ormai sono di meno dei candidati alla segreteria del partito". "Ah: Berlusconi ora ci proverà con le Europee, quando lo ha fatto con le nordafricane è sucesso un casino") strappando risate a cascata (e Salvini, il più pronto, li ha subito "ritwittati", accettando implicitamente anche la dose di satira toccata alla sua parte), per poi far pensare nel finale con le (bellissime) parole di "Uomini persi" dello stesso Baglioni, dedicate al dramma dei migranti ("Anche questi cristi/ Caduti giù senza nome e senza croci/ Son stati marinai dietro gli occhiali storti e tristi/Sulle barchette coi gusci delle noci/E dove sono i giorni di domani/Le caramelle ciucciate nelle mani/ Di tutti gli uomini persi dal mondo/Di tutti i cuori dispersi nel mondo").

"Chef Claudio" e il dessert 2): Cocciante, Riondino, Laura Chiatti, le figlie di Pino Daniele

E dopo di loro Riccardo Cocciante, come sempre piccolino di statura ma solo al momento di entrare in scena, e poi gigante sulle note di “Notre Dame de Paris” e “Margherita”. E il Premio alla memoria a Pino Daniele, ritirato dalle figlie, e ancora un omaggio a Battisti e alla spensieratezza da non abbandonare, ben cantato dagli attori di “Un avventura”, Davide Riondino e Laura Chiatti, in uscita nei cinema.

Il "conto" della seconda serata: vincitori e vinti

Poi l'altra liturgia sanremese, quella delle classifiche. Stavolta tocca a quelle della stampa, che premiano su tutti Achille Lauro, Loredana Bertè (per lei la seconda standing ovation in due sere) e Daniele Silvestri, i migliori ieri sera (per Paola Turci quache incertezza vocale sulle note dell'elegante "L'ultimo ostacolo"). Si finisce tardi anche stavolta. Ma l'impressione è quella di un bel pasto comodo, non di una abbuffata un po' indigesta. La "vecchia" tv, insomma, ha saputo costruire una serata speciale, il Baglioni 2, forse anche rinfrancato dalla tenuta degli ascolti rispetto all'anno scorso, si è incamminato con meno timori del debutto sulla strada dell'annunciata "armonia", accettando persino sortite verso gli "estremi", magari per provare a ricondurli al centro. Stasera si replica, con gli altri dodici in gara e nuovi super ospiti, e poi domani, con i duetti e con Ligabue. E sabato, con la finalissima. Chissà se l'armonia baglioniana riuscirà nel miracolo di superare indenne il mare agitato di questo Sanremo pre elettorale.