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Carlo Verdone, un libro "dedicato a mamma" per i 40 anni di carriera

Spettacolo
Carlo Verdone (foto di repertorio - Getty Images)

Presentando il volume "Uno, dieci, cento Verdone", l'attore romano ha ricordato l'energico incoraggiamento ricevuto dalla madre agli esordi: "Vai in scena, fregnone"

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Carlo Verdone ha celebrato i 40 anni di carriera, regalandosi un libro fotografico. "Uno, dieci, cento Verdone" raccoglie cento istantanee che celebrano i grandi successi dell'attore romano, che ha scelto di dedicare il volume alla mamma. Durante l'evento di presentazione a Palazzo Altieri di Roma, ha ricordato che è stata proprio la madre la prima a vedere l'attore che si nascondeva in lui.

L'attore "Carletto"

"Questa colorata galleria fotografica è dedicata a mia madre Rossana, la prima persona che credette in Carletto come attore, incoraggiandomi ad affrontare il mio primo importante e terrorizzante spettacolo teatrale nel 1977 con un calcio nel sedere: 'Vai in scena, fregnone! Perché un giorno mi ringrazierai...'. E infatti non c'è giorno che non la ringrazi". Con queste parole Carlo Verdone, 68 anni, ha spiegato l'aneddoto che lega la dedica del libro a sua madre. "Uno, dieci, cento Verdone" è nato da un'idea del fotografo Claudio Porcarelli, autore delle splendide immagini che ritraggono l'attore e regista, e dalla collaborazione con il Gruppo Banco Bpm. Il libro è stato anche un modo per non disperdere il materiale che l'attore romano ha raccolto in tutti i suoi anni di carriera.

L'omaggio a un osservatore degli italiani

L'iniziativa vuole rendere omaggio al genio artistico di una vera e propria icona del nostro cinema che, da profondo osservatore e instancabile pedinatore della realtà, ha saputo rappresentare pregi e difetti degli italiani, raccontandoli attraverso i suoi molteplici personaggi in maniera comica e drammatica, seria e allegra, dissacrante e leggera. "La mia professione è stata e continua ad essere profondamente seria: regalare risate e leggerezza alla gente. Sono sempre stato curioso dei tic, delle fragilità, della mitomania, dell'assoluta mancanza di senso del ridicolo di molti tipi che incontravo o incrociavo velocemente in un bar, in farmacia, in treno o dal barbiere. Mi bastava sentirli parlare e atteggiarsi per risalire al loro Dna caratteriale. Non ho quasi mai sbagliato", ha spiegato Verdone a margine della presentazione.

"Amiamo questo Paese"

L'osservazione della società da parte dell'attore è continua: "Non devo perdere mai il contatto con la gente. Perché i costumi cambiano velocemente, mutano le nevrosi e cambia addirittura la gestualità", afferma l'attore. Le prime 3000 copie del libro saranno distribuite in omaggio per festeggiare questo importante anniversario, ma in progetto c'è anche l'uscita del volume nelle librerie con un editore. Intervistato da Sky TG24, Verdone ha voluto concludere con un appello: "Bisogna amare un po' di più questo Paese, perché è il Paese più bello del mondo".