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Ecco 8 by Yoox: la collezione creata con l’intelligenza artificiale

Spettacolo

Maria Teresa Squillaci

Due capi della collezione 8 by Yoox

Robot e big data sono entrati nel mondo della moda e a cambiare non è solo il nostro modo di fare shopping ma anche il modo di produrre le collezioni. E come ci spiega Federico Marchetti: "L'importante è mantenere un equilibrio tra macchine e creatività umana" 

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È di moda la cybermoda. Tra intelligenza artficiale, robot e big data, il futuro del settore è sempre più collegato all'impiego di software specifici in grado di valutare i gusti dei clienti e le tendenze. E ora potrebbe essere la tecnologia a consigliarci cosa indossare. Yoox ha appena lanciato la linea 8, la prima collezione creata con il contributo dell'intelligenza artificiale che incrocia le immagini nei social network, i dati di vendita del sito e i feedback dei clienti. L'obiettivo è individuare i capi "essenziali" per uomo e donna, non quindi le tendenze passeggere e nemmeno i cosiddetti "basici" ma gli indumenti che chi segue la moda dovrebbe avere nell'armadio.

Gli essenziali della moda

Sono perlopiù abiti morbidi o scivolati, di tonalità neutre come il beige, il grigio, il nero e il blu, con incursioni di colori stagionali. Nella linea femminile c’è il cappotto color cammello, gli stivaletti in vernice. Il giubbino in pelle con la minigonna abbinata, l’eco-pelliccia animalier. In quella maschile invece il giaccone in camoscio e quello in pelle, i maglioni con le trecce o a collo alto, il trench e il blazer nel classico blu o nel marrone di moda quest’anno. Ciò che viene realizzato è frutto di quello che cerchiamo sul web, che guardiamo di più su Instagram, che acquistiamo o che rimandiamo indietro quando compriamo online. Un’enorme mole di dati sintetizzata grazie all’intelligenza artificiale.

Il difficile equilibrio tra uomo e macchina

E la nuova sfida diventa così trovare un equilibrio tra la creatività dell'uomo e le macchine. “Bilanciare questi due mondi è per me straordinariamente interessante ed è una scelta che ogni azienda deve fare – spiega Federico Marchetti, fondatore e CEO di Yoox Net-A-Porter Group - Si vede già nel nome che scelsi quando ho creato Yoox vent’anni fa dove le lettere "y" e "x" dei cromosomi racchiudono il doppio 0 del codice binario. I nostri magazzini vengono gestiti da robot che vanno a 200 all'ora. Ma poi il nastro del pacchetto che riceve il cliente è legato a mano”.

Il futuro del mercato del lusso

La collezione viene poi venduta tramite app perché la prima cosa che è cambiata in questi anni è il nostro modo di comprare. Da una parte c'è infatti la crescita dello shop online (i consumatori che comprano su internet sono attualmente circa 2 miliardi), dall'altra quella dell'export digitale con i prodotti del settore fashion tra i più richiesti all'estero (66%). Il lusso in particolare guarda sempre più al mercato cinese e si stima che nel 2025 i consumatori cinesi saranno quasi la metà del mercato globale di fascia alta. Secondo un rapporto di Ubs e Pwc in nemmeno dodici anni in Cina si è passati da 16 miliardari (in dollari) a 373, quasi un quinto del totale mondiale. L'anno scorso il patrimonio dei Paperoni cinesi è balzato del 39% a 1.120 miliardi, con 89 imprenditori che sono entrati nel club dei super-ricchi. Un crescente numero di persone che chiedono sempre più prodotti di lusso. 

Prodotti personalizzati

Come spiega Marchetti però, l'aumento degli acquisti online ha avuto come effetto la sempre maggiore richiesta di prodotti personalizzati: "Si pensava che l'e-commerce fosse globale invece è la cosa più locale che esiste" afferma il Ceo di YNAP che ora punta proprio al mercato asiatico. Il gruppo svizzero Richemont ha stretto infatti una partnership con il colosso cinese degli acquisti online Alibaba per portare ai suoi clienti i 950 marchi disponibili su Yoox Net-a-Porter, oggi sotto il controllo del gruppo ginevrino. Verranno sviluppate app di Net-A-Porter e di Mr Porter, (dedicate rispettivamente alla moda femminile e maschile), cucite su misura sui consumatori cinesi. Ma non solo, i negozi virtuali dei due marchi entreranno nel Tmall Luxury Pavilion di Alibaba, una sorta di grande centro commerciale virtuale di lusso. "L'appunto che mi fanno più spesso è che le persone hanno bisogno di toccare le cose, di vederle. Soprattutto quando si parla di abiti. Ma con lo shop online cambia solo il fatto che questo avviene a casa e non in negozio”.

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