In Evidenza
altre sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Olafur Arnalds, il compositore islandese arriva a Milano

Spettacolo

Il multistrumentista e produttore si esibirà all'Auditorium martedì 16, ospite della rassegna “Freak&Chic”. Tra elettronica e musica classica, in scaletta le composizioni che – anche grazie al cinema – lo hanno reso uno dei musicisti più apprezzati nel suo genere

Condividi:

La ricetta islandese che mescola musica classica ed elettronica nasce a Mosfellsbær a una decina di chilometri da Reykjavík. Da lì arriva Ólafur Arnalds il multistrumentista, compositore e produttore che martedì 16 ottobre porterà la sua formula magica all'Auditorium di Milano. L'artista, poco più che trentenne, è un punto di riferimento del genere e ha conquistato il suo pubblico anche grazie alle numerose colonne sonore firmate negli anni (Nel 2015 Nanni Moretti ha scelto il suo brano "A Stutter" per il film “Mia madre”).

Il concerto

Quello con Ólafur Arnalds è il terzo appuntamento con la rassegna “Freak&Chic”. Il musicista islandese, al pianoforte, porterà in scena soprattutto i brani del suo ultimo disco, “Re:member”, uscito quest'anno, accompagnato da una batteria e un quartetto d’archi (in alto, il video di “Saman”, il terzo singolo estratto dall'album).

Una carriera tra musica e cinema

L'esordio discografico di Ólafur Arnalds è datato 2007 quando viene pubblicato “Eulogy for Evolution”. L'anno successivo inizia a farsi conoscere al grande pubblico anche grazie all'attività dal vivo: va in tour infatti insieme ai Sigur Rós, vera e propria istituzione della musica islandese. Nel 2010, poi, Ólafur pubblica un nuovo album intitolato "...And They Have Escaped the Weight of Darkness", seguito tre anni dopo da "For Now I Am Winter", disco che segna una svolta nella composizione del polistrumentista. Per la stesura di buona parte dei brani si avvale infatti dell'aiuto del cantante Arnór Dan Arnarson. C'è poi il cinema: Ólafur è infatti autore di colonne sonore come quella del film “Gimme Shelter”. Un suo brano viene utilizzato anche in “The Hunger Games”. Suoni sperimentali e melodie classiche che hanno contribuito a renderlo uno dei compositori più apprezzati della sua generazione.